Esercito, parla il Generale di Brigata Francesco Olla (comandante CME Sardegna): “La Forza Armata è uno strumento al servizio del cittadino”

Di Pierpaolo Piras

Cagliari. Il Generale di Brigata Francesco Olla è dal 5 maggio 2019 comandante del Comando Militare Esercito (CME) Sardegna.

Il Generale di Brigata, Francesco Olla, comandante del CME Sardegna

Nella sua carriera professionale ha comandato vari Reggimenti e la Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Ha partecipato a numerose missioni in Italia e all’estero ed ha ricoperto incarichi a livello di Stato Maggiore dell’Esercito nella Sezione Addestramento e Dottrina del III Reparto Impiego delle Forze e di sottocapo di Stato Maggiore per l’Approntamento del Comando delle Forze Operative Terrestri e Comando Operativo Esercito.

Lo abbiamo intervistato.

Comandante, qual è, oggi, il compito di un Comando Militare Regionale?

Attualmente ai Comandi Militari Regionali, dislocati nelle diverse regioni italiane, viene attribuito l’incarico di Comando Territoriale, con funzioni di coordinamento delle attività legate al Reclutamento, alle Forze di Completamento e alla Promozione e Pubblica Informazione della Regione di competenza, oltre che coordinare le varie incombenze territoriali e presidiarie.

La sede del CME Sardegna, a Cagliari

In tale veste i Comandi territoriali sono alla continua ricerca di sinergie con gli Enti locali per meglio mettere a disposizione del cittadino i servizi offerti dalla struttura militare locale e dallo Stato Maggiore dell’Esercito.

Nelle vostre campagne informative per la Forza Armata quali sono i principali temi che propone ai cittadini, ai giovani e meno giovani?

Le iniziative intraprese in tale ambito hanno lo scopo di comunicare in maniera corretta la realtà e i compiti dell’Esercito e del suo personale.

Stande informativi per i giovani

I molteplici e variegati impegni in cui i soldati sono coinvolti, confermano il ruolo dell’Esercito quale strumento al servizio del cittadino e, più in generale, della società grazie ad una pluralità d’interventi che vanno dall’ambito delle Operazioni di Supporto alla Pace a quello di collaborazione con le Forze di Polizia e di Protezione Civile.

L’Esercito, nel mantenere la sua valenza di Istituzione aggregante, basata sull’attenzione posta all’elemento umano quale fattore imprescindibile per la sua esistenza e funzionalità, rappresenta una valida risorsa per i giovani italiani interessati ad acquisire una “professionalità” con peculiarità tali da favorire l’indipendenza, il senso del dovere e la gestione responsabile della propria persona.

La Forza Armata deve poter disporre di personale pronto, motivato, professionalmente preparato ed eticamente partecipe dei valori ispiratori della disciplina militare.

È infatti assolutamente necessario che il personale si riferisca, oltre che ad elevate competenze tecnico-militari, soprattutto ad alti principi morali ed etici: promuovere l’identità militare – la disciplina, l’integrità morale e lo spirito di Corpo – rappresenta per l’Esercito un fondamentale obiettivo su cui sviluppare il proprio carattere collettivo.

Nel mondo dell’ultra-tecnologia, utilissimo mezzo per vincere le sfide future, l’uomo continua ad essere il protagonista di una Istituzione in cui la coesione, il senso di appartenenza e le tradizioni costituiscono ancora degli straordinari moltiplicatori di forza

Questi i temi che vengono proposti ai cittadini nelle diverse campagne informative, che possono essere riassunti nel leitmotiv “DI PIÙ INSIEME – NOI CI SIAMO SEMPRE”.

Un tema caro al capo di SME, Generale Farina, è quello dell’arruolamento. A questo proposito cosa fa il Comando regionale per attrarre i giovani nel farli diventare soldati?

Il tema dell’arruolamento è uno degli aspetti peculiari dei Comandi Territoriali che per promuovere le diverse opportunità formative/professionali della Forza Armata organizzano e promuovono diverse attività/eventi, dalle attività espositive alla programmazione di conferenze alle visite scolastiche.

Il complesso delle attività poste in essere dalla Forza Armata, finalizzate a promuoverne l’immagine e i reclutamenti, prevede la conduzione in maniera efficace e puntuale di numerose attività di marketing one to one quali:

  • attività espositive (istituzionali, interforze ed autonome di Forza Armata)
  • attività espositive in occasione di grandi eventi ludico – sportivi
  • partecipazione a saloni dell’orientamento organizzati dalle Istituzioni scolastiche, Universitarie o dalle Amministrazioni Regionali e Locali
  • conferenze scolastiche orientativo – informative e visite scolastiche agli Enti Dipartimenti e Reparti della Forza Armata.

Di particolare interesse sono anche i Tour itineranti, proposti durante la stagione estiva e invernale svolti nei centri di maggior affluenza o aggregazione dei giovani.

La Sardegna ha numerosi Poligoni Militari. Ci può spiegare la situazione, oggi, degli stessi, anche alla luce delle nuove disposizioni ministeriali?

La Sardegna esercita, fin dagli anni ‘50, il ruolo strategico di piattaforma addestrativa e di punto operativo dell’apparato militare italiano.

Il 18 dicembre 2017 è stato sottoscritto tra  il ministro della Difesa, pro tempore Roberta Pinotti e il presidente della Regione Autonoma della Sardegna pro tempore Francesco Pigliaru, il protocollo d’intesa per il coordinamento delle attività militari nel territorio della Regione Sardegna, in cui hanno confermato, e formalmente sancito, una serie di impegni fra i quali, per quanto riguarda i poligoni sardi, la sospensione delle attività esercitative a fuoco per il periodo estivo, dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, il rilascio e la cessione definitiva della spiaggia di Porto Tramatzu, situata nel poligono di Capo Teulada, della spiaggia di S’Ena e S’Arca del Poligono di Capo Frasca (Arbus) e della porzione di scogliera sino a Punta S’Achivioni, Poligono di Capo Frasca (Arbus).

Il protocollo, tra le altre cose, prevede:

  • lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione tecnologica da localizzare nell’Isola, tenuto conto delle effettive competenze del Dicastero e di quanto già programmato dal Ministero della Difesa
  • lo sviluppo di programmi di studio, ricerca e sperimentazione tecnologico-industriale di possibili “attività duali” di comune interesse tra il Ministero della Difesa, altri dicasteri interessati (MISE, MIUR, ecc.) e la Regione Autonoma della Sardegna, quali, ad esempio: cyber-defence, cyber-security e modeling & simulation, Scuola di Protezione civile, le attività nel settore spaziale a sostegno della politica spaziale nazionale, le attività di sperimentazione, certificazione e training di droni presso i poligoni della Difesa, l’individuazione di risorse statali per contribuire al finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo di cui al punto precedente, lo sviluppo di sinergie tra il programma SIAT (Sistema Integrato per l’Addestramento Terrestre) e le sue evoluzioni e tra i programmi di sviluppo, ricerca e sperimentazione del cyber-defence/cyber-security e simulazione, da localizzarsi in Sardegna.

Le attività descritte, a mente di quanto contemplato dal protocollo integrativo dell’11 feb. 2019, si svilupperanno attraverso l’alta guida (funzione di coordinamento e controllo) di una Cabina di Regia – che riporta direttamente al Ministro della Difesa e al presidente della Giunta Regionale, circa lo stato di attuazione degli accordi sottoscritti – e di cinque Tavoli Tecnici.

Il presente e il futuro dei poligoni di Capo Teulada e dei poligoni italiani, è rappresentato dalla possibilità di fare ricorso all’impiego della simulazione.

In questo caso, le attività addestrative possono riguardare ogni livello, ordinativo fino al Gruppo Tattico da svolgere presso i Centri di Addestramento Tattico (CAT), dove è possibile svolgere esercitazioni Live a partiti contrapposti.

L’impiego della simulazione comporta innumerevoli vantaggi, quali: economia delle risorse, con particolare riferimento agli oneri logistici relativi all’addestramento (minore impiego di munizioni, personale di sgombero); immersione in un ambiente realistico in grado di riprodurre qualsiasi tipo di minaccia e ambiente operativo; incremento della sicurezza del personale e dei materiali impiegati (riduzione esponenziale delle possibilità di incidenti dovuti all’impiego del munizionamento reale e abbattimento del logorio dei sistemi d’arma); drastica riduzione dell’impatto ambientale, connesso alla limitazione dell’impiego del munizionamento reale (circa40%) ; caratteristica ”Duale” dei sistemi di simulazione, che possono essere utilizzati anche da altre amministrazioni dello Stato (come ad es. nel campo della Protezione Civile).

Cos’è il SIAT?

Il programma denominato “Sistemi Integrati per l’Addestramento Terrestre” (SIAT) è un sistema innovativo destinato all’addestramento simulato dei militari nelle diverse tipologie di minaccia che potrebbero subire nel corso di operazioni all’estero.

Attività addestrativa al CAT di Capo Teulada

Il programma consente di simulare attività addestrative e continuative attraverso l’impiego di sistemi di simulazione live cioè svolto nei poligoni – CAT), virtuale (svolte presso le sedi stanziali) e constructive (svolte presso il Centro di Simulazione e Valutazione dell’Esercito) grazie ai quali è possibile valutare la preparazione e le capacità delle forze operanti, dei comandanti e degli staff dei posti comando.

Quali sono i vantaggi del SIAT?

Il sistema permette di svolgere un addestramento estremamente realistico, perché non più limitato dai vincoli di sicurezza e, al contempo, di ridurre sensibilmente l’impiego del munizionamento reale, tutelando e incrementando la salvaguardia dell’ambiente.

Ridurrà l’usura dei sistemi d’arma e metterà in coordinamento tra loro più Centri di simulazione, permettendo a più unità di essere geograficamente schierate in località diverse ma, nel contempo, condividere i medesimi scenari di esercitazione.

Come si svolge questo addestramento?

Il programma SIAT, sulla base dell’ambiente e del target addestrativo da conseguire, si articola su tre sistemi: VIRTUAL, finalizzato alla condotta dell’addestramento sui sistemi d’arma/piattaforma da combattimento o sulle armi individuali di reparto in un ambiente sistemico artificialmente riprodotto come ad esempio un simulatore di volo; LIVE che fornisce, fornito ai soldati e ai veicoli che eseguono esercitazioni di addestramento reali nelle aree di esercitazione; CONSTRUCTIVE, ovvero l’addestramento dello staff all’esercizio della funzione operativa di comando e controllo sulle unità dipendenti.

Dove si svolge questo tipo di addestramento?

Presso i CAT, i Centri di Addestramento Tattico e approntamento delle unità. Attualmente, i Centri di addestramento dove si adopera il sistema di simulazione sono a Civitavecchia presso il Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito (CESIVA), Capo Teulada (CAT di 1^ livello), Cesano di Roma (CAT di 2° livello), Monte Romano (Viterbo) (CAT di 1° livello), Torre Veneri (Lecce) e S. Giorgio in Brunico (Bolzano) CAT di 2° livello.

Esercitazione finale del Gruppo Tattico a fuoco al CAT di Teulada

Perché la Forza Armata ritiene così importante la Simulazione nell’addestramento del soldato?

La simulazione è oggi di rilevante importanza per la necessità di essere sempre più aderenti alla realtà dei Teatri Operativi, caratterizzati da minacce in continua evoluzione;

Non per ultimo le problematiche connesse con l’impiego dei poligoni e il rispetto del territorio. La Forza Armata mostra sempre maggiore attenzione all’ambiente naturale e all’adozione di nuove politiche di salvaguardia ambientale.

Cosa sono le Military Operation on Urban Terrain (MOUT)?

Le MOUT sono operazioni militari condotte in aree urbane quali città e metropoli (big cities).

La presenza di strutture per le MOUT deriva dall’esigenza di completare le attività addestrative, svolte in terreno aperto presso i Centri di Addestramento Tattico (CAT), con l’attuazione dei procedimenti tecnico tattici tipici degli ambienti urbani, acquisendo, in tal modo, la piena capacita d’impiegare i materiali e i mezzi in aree ad alta densità di popolazione. Lo sviluppo di questa capacità si inserisce nel più ampio e già avviato progetto SIAT.

Ci può spiegare il ruolo del 1° Reggimento Corazzato di Teulada?

Il 1° Reggimento Corazzato è una unità atipica che provvede alla gestione del Poligono Militare di Capo Teulada (Cagliari) in Sardegna.

In merito ritengo opportuno chiarire un concetto: Il poligono di Capo Teulada rappresenta per la F.A. una risorsa essenziale e stiamo lavorando affinché,  possa diventare una risorsa.

Il 1°Reggimento alla luce della recente visita del capo di Stato Maggiore dell’Esercito si conferma il più importante poligono della Forza Armata, irrinunciabile salvo diverse disposizioni dell’autorità politica.

Il Reggimento è preposto a tutte le attività di supporto alla preparazione e all’approntamento delle Unità e Reparti della Forza Armata per la successiva immissione nelle operazioni in Patria e all’estero.

Sono circa 4 mila uomini e donne impegnati fuori dal territorio nazionale e 7.200 in patria nell’Operazione “Strade Sicure”.

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