Di Pierpaolo Piras
Cagliari. Report Difesa è ospite di un prestigioso Reparto dell’Esercito con sede a Cagliari, il Battaglione Genio Trasmissioni “Gennargentu”.
Ci accoglie il suo Comandante, Tenente Colonnello Enrico Ferrandu, un Ufficiale che vanta un importante curriculum militare.
In Italia presso il J6 del NATO Rapid Deployment Corps – Italy (NRDC ITA) dove ha curato la gestione, l’implementazione e l’interoperabilità di tutti i Functional Area Services (FAS) e all’estero presso il Quartier Generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa (Supreme Headquarters Allied Powers Europe – SHAPE) in qualità di Capo Ufficio Operazioni e Piani di NCIA (NATO Communications and Information Agency – l’Ente della NATO responsabile delle attività CIS Communication Information System) delle Forze Alleate impiegate in operazioni in Europa e nel resto del mondo.
In questi 25 anni di esperienza militare, inoltre, annovera svariate missioni che vanno dalla Bosnia all’Afghanistan passando per il Kosovo e l’Iraq.
È da evidenziare che grazie alla sua vasta esperienza internazionale e alle collaborazioni avvenute in teatri operativi con svariate Forze Armate straniere, è stato insignito di 2 medaglie.
Dagli USA ha ricevuto The Global War On Terrorism Expeditionary Medal e dalla Norvegia ha ricevuto la Medaglia Commemorativa per le Operazioni Internazionali FORSVARETS.
In questo suo iter d’impiego ha potuto maturare un esperienza approfondita nella tecnologia dell’informazione (Information Technology – IT) ovvero quel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni che raccoglie l’insieme dei metodi e delle tecnologie che vengono utilizzate in ambito pubblico, privato o aziendale per l’archiviazione, la trasmissione e l’elaborazione di dati e informazioni attraverso l’uso di reti, elaboratori (PC/server) e attrezzature di telecomunicazione (data center, router).
Comandante, quando e perché è nato il Battaglione “Gennargentu”?
Il Battaglione Trasmissioni “Gennargentu” trae le sue origini dalla riforma del 1932 (Ordinamento Pariani) quando venne introdotta la divisione binaria, per cui si passò a 20 Corpi d’Armata che inquadrarono a loro volta 63 Divisioni.
Ogni Divisione venne quindi supportata da 63 Compagnie Genio miste (telegrafisti e radiotelegrafisti).
Una di queste Divisioni, la 47° Divisione “Bari”, alla luce di questa riforma, ebbe al suo interno la 47° Compagnia mista telegrafisti/marconisti.
La stessa Divisione venne dispiegata prima nel 1940 sul fronte greco-albanese e successivamente, nel 1943, in Sardegna, poiché si ipotizzava un’invasione da parte delle Forze alleate (Operazione “Tritacarne”) avvenuta poi in Sicilia.
Una volta disciolta la Divisione “Bari”, il 10 maggio 1944, la Compagnia passò alle dipendenze del Comando Militare della Sardegna.
Successivamente, dopo 52 anni, precisamente il 1º ottobre del 1996, la Compagnia venne elevata al rango di Battaglione, e dopo aver ricevuto la Bandiera di Guerra assunse la denominazione di 47º Battaglione trasmissioni.
Successivamente, a seguito di varie riorganizzazioni della Forza Armata, l’unità cambiò ancora denominazione e assunse l’attuale nominativo, Battaglione Trasmissioni “GENNARGENTU”, e passando alle dipendenze del 3° Reggimento Trasmissioni, Reparto presso il quale ha prestato servizio, in qualità di Ufficiale di Complemento, Guglielmo Marconi, transitato poi nei ranghi della Regia Marina dove ha raggiunto il grado di Capitano di Fregata “ad Onorem” per i suoi indiscussi meriti scientifici.
Quale è il ruolo del Battaglione Trasmissioni “GENNARGENTU” nell’ambito del territorio della Sardegna e la vostra importanza nella realtà operativa nell’Isola?
Il ruolo del Battaglione Trasmissioni “GENNARGENTU” consiste nel fornire a tutti i Reparti dell’Esercito Italiano presenti in Sardegna la possibilità di comunicare attraverso le migliori tecnologie a disposizione della Forza Armata.
Nello specifico, è responsabile per il bacino Sardegna del funzionamento e del mantenimento in efficienza del sistema C4 infrastrutturale di Forza Armata e della sua integrazione a livello Interforze, compresi tutti i servizi ed i supporti ai Reparti in addestramento nei vari poligoni dell’Isola.
Siete interfacciati con le altre Forze Armate e con le altre istituzioni regionali? In che modo e a quale scopo?
La Forza Armata, attraverso il “GENNARGENTU”, ha in progetto, con la Regione Sardegna, la realizzazione e l’integrazione delle reti e dei sistemi di comunicazione per la gestione delle emergenze e crisi, in cooperazione con la Protezione Civile regionale, frutto di quanto sancito nel Libro Bianco della Difesa e dai vari Protocolli d’Intesa sottoscritti tra il Ministro della Difesa e il Presidente della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna negli anni 2017 e 2019.
Questi protocolli prevedono, tra l’altro, lo sviluppo di programmi di studio, ricerca e sperimentazione di possibili attività di comune interesse tra Ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna, quali una scuola di Protezione Civile nell’Isola.
In quest’ottica, il Battaglione ha partecipato all’esercitazione “Bentu Estu 2019” e si appresta a partecipare all’edizione 2021.
Questa esercitazione è stata condotta dal 26 al 28 novembre 2019 dal Comando Militare Esercito della Sardegna (CME) e dalla Prefettura di Cagliari, in coordinazione con la Brigata “SASSARI”, con la società VITROCISET, azienda del Gruppo Leonardo, la Regione Autonoma della Sardegna, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), unitamente agli assetti operativi inseriti nell’organizzazione di Protezione Civile regionale e delle Forze di Pubblica Sicurezza locali, avvalendosi altresì delle tecnologie rese disponibili presso il Centro Addestramento Tattico (CAT) di 1° livello di Capo Teulada.
Inoltre la Forza Armata sta fornendo un contributo di personale nell’Operazione “Ad Adiuvandum” che ha come scopo l’effettuazione di test sierologici gratuiti per la popolazione sarda nella lotta al CoViD-19.
Questa operazione, nata nel giugno scorso grazie ad una collaborazione di Istituzioni (Ministero della Difesa e Regione Sardegna), privati (il gruppo editoriale l’Unione Sarda) ed associazioni (“Amici di Sardegna uniti contro il CoViD-19” e “Sarda Bellezza”), ha finora permesso di effettuare gratuitamente oltre 15 mila test.
Il Battaglione “GENNARGENTU” al suo comando è mai stato impiegato nel resto della penisola italiana o all’estero? In quale occasione e con quali risultati?
Le unità dell’Arma delle Trasmissioni dell’Esercito Italiano si dividono in due tipologie: unità di supporto alla manovra ed unità di supporto nazionale.
Le prime sono per loro natura preposte ad essere impiegate in supporto alle operazioni nazionali ed internazionali, le seconde sono invece statiche ed hanno il compito di assicurare il funzionamento ed il mantenimento in efficienza del sistema C4 infrastrutturale di Forza Armata.
Il Battaglione Trasmissioni “Gennargentu” fa parte di questa seconda tipologia di unità, quindi per sua natura non viene impiegata come unità organica al di fuori del territorio nazionale.
Nonostante ciò, il Battaglione viene costantemente interessato a fornire personale in concorso ad altre unità impiegate in operazioni nazionali come “Strade Sicure” e internazionali come le missioni nei diversi scenari operativi all’estero.
In merito ai risultati conseguiti, posso affermare senza ombra di dubbio che i coinvolgimenti nelle operazioni nazionali ed internazionali, hanno permesso al personale del Reparto di confrontarsi con realtà diverse, contribuendo al miglioramento delle capacità d’impiego e della funzionalità dell’intero battaglione.
Quale è la vostra dotazione strumentale necessaria per le vostre operazioni d’Istituto e quale preparazione tecnica deve avere un trasmettitore dell’Esercito Italiano?
Come direbbero i colleghi della NATO, le unità delle trasmissioni dell’Esercito sono formate da IT SMEs (Information Technology Subject Matter Expert) ovvero da specialisti della tecnologia dell’informazione.
L’IT è l’insieme dei metodi e delle tecnologie che vengono utilizzate per l’archiviazione, la trasmissione e l’elaborazione di dati e informazioni attraverso l’uso di reti PC, server, mainframe e attrezzature di telecomunicazione quali datacenter o router.
Questi specialisti o SMEs sono responsabili del corretto utilizzo del materiale che impiegano, spesso di elevato contenuto tecnologico.
La professionalità richiesta invece è quella di possedere solide conoscenze tecnico-teoriche per poter approcciare con consapevolezza ed in sicurezza ciascuna diversa tipologia di materiali allo scopo di ottenere i risultati attesi nei tempi prefissati.
Quali innovazioni tecnologiche attendono il loro impiego nel prossimo futuro?
Per parlare del futuro dell’Esercito e quindi indirettamente delle future sfide che attendono l’Arma delle Trasmissioni, oramai già diversi anni è divenuto quanto mai necessario, per le Forze Armate, concentrare le risorse e gli sforzi nello sviluppo di capacità di difesa cibernetica, al fine di scongiurare crisi che potrebbero avere effetti devastanti sul Sistema Paese.
Proprio per questo motivo, l’Esercito ha assunto da tempo iniziative in campo organizzativo, della formazione del personale e in quello dell’acquisizione di tecnologie innovative.
Da evidenziare la recente costituzione del Reparto Sicurezza Cibernetica del Comando Trasmissioni dell’Esercito da cui il Battaglione dipende, che certifica come le unità dell’Arma delle Trasmissioni si stiano riconfigurando per adeguarsi alle nuove esigenze, introducendo competenze prima inesistenti e acquisendo risorse a elevato contenuto tecnologico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA