Torino. L’Esercito punta sempre più ad avere un sistema infrastrutturale più ecologico. E, ieri, al Palazzo dell’Arsenale, nel corso di un convegno dal titolo “Caserme Verdi – per un Esercito all’avanguardia in un Paese
moderno”, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, del Prefetto di Torino Claudio Palomba, del sindaco Chiara Appendino, di numerose altre autorità e qualificati esponenti del mondo universitario, industriale, della ricerca e dei media si è discusso proprio di questo tema.
Il Generale di Divisione Vasco Angelotti, capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore Esercito ha aperto i lavori illustrando i lineamenti progettuali dello “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”.
Tra gli intervenuti anche il professor Paolo Mellano, direttore del Dipartimento Architettura e Design del Politecnico, l’architetto Rosa Gilardi, capo della Direzione Urbanistica del Comune di Torino e il professor Marco Perino, ordinario di Fisica Tecnica e direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico, moderati dalla giornalista Beatrice Bortolin di NewsMediaset.
Nel suo intervento, il Generale Farina ha evidenziato come sia importante l’ammodernamento del parco infrastrutturale, con la realizzazione di basi militari di nuova generazione.
Basi che devono essere efficienti, funzionali, ispirate a criteri costruttivi innovativi con basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione, necessari sia per la sicurezza e il benessere dei soldati sia per aumentare l’integrazione sociale attraverso l’apertura di strutture ricreative anche alla popolazione civile residente nelle zone contermini.
“Caserme Verdi – ha aggiunto il Generale Farina- è molto più di uno studio. Stiamo, infatti, già operando in modo fattivo e concreto che porterà numerosi vantaggi tra cui l’apertura alla popolazione, migliori standard di
efficienza energetica e riduzione del footprint ambientale”.
In Piemonte il progetto coinvolgerà la caserma Riberi di Torino e la “Manuel Fiorito” di Candiolo, il comprensorio inclusivo “Dalla Chiesa – Perotti” di Fossano e la caserma “Babini” di Bellinzago Novarese.
“Questo studio – ha aggiunto il capo di SME – rappresenta un’immensa opportunità per il personale dell’Esercito, della Difesa e dell’intero Paese, laddove consentirà alla funzione militare di supportare la comunità territoriale”.
Lo “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi” coinvolge al momento 26 infrastrutture dislocate su tutto il territorio nazionale.
Sono 5 le aree funzionali: comando, addestrativa, logistica, sportiva-ricreativa, alloggiativa.
Il progetto, partendo da inderogabili necessità di sicurezza e benessere del personale – inteso sia come persona sia come soldato che rappresenta un’importante risorsa operativa da addestrare e rendere efficiente – è stato sviluppato su direttrici quali rispetto dell’ambiente, bassi consumi energetici, e basso impatto finanziario con
indiscutibili ricadute sul tessuto economico e sociale delle aree interessate prossime alle caserme.
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