Di Fabrizio Scarinci
TALLIN. Numerose fonti hanno riportato la notizia secondo cui, alcune ore fa, tre caccia dell’aeronautica russa avrebbero violato lo spazio aereo dell’Estonia.
In particolare, si sarebbe trattato di tre MiG-31, nome in codice NATO “Foxhound”, intercettori pesanti noti per la loro capacità di raggiungere velocità vicine a Mach 3, nonché per il fatto di essere tra i pochi velivoli abilitati all’utilizzo del missile aria-superficie aerobalistico Kh-47M2 Kinzhal.

Stando a quanto comunicato, i tre aerei avrebbero sorvolato la città di Tallinn per circa 12 minuti prima di essere raggiunti di una pattuglia di F-35A della nostra Aeronautica Militare rischierati nella regione nell’ambito della missione NATO “Baltic Air Policing”.
Subito dopo l’accaduto, il governo estone ha dichiarato di aver convocato l’incaricato d’affari russo nel Paese, specificando come, quantunque, dall’inizio dell’anno, la Russia abbia già violato lo spazio aereo estone per ben quattro volte, l’azione di oggi appaia eccezionalmente brutale.

L’incursione di oggi sembrerebbe, inoltre, indebolire, se non del tutto sciogliere, anche i dubbi emersi riguardo all’effettiva responsabilità russa delle violazioni verificatesi nella notte tra il 9 e il 10 settembre nei cieli della Polonia, indicando come, molto probabilmente, l’intenzione del Cremlino in questa fase sia quella di innalzare sempre più il livello della tensione con l’Alleanza Atlantica.
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