EUROSATORY 2022: Rheinmetall presenta il carro KF 51 Panther. Semplice mezzo da esportazione o Berlino potrebbe scegliere di fare da sé?

Di Fabrizio Scarinci

Parigi. Lo scorso 13 giugno, al salone parigino Eurosatory, l’azienda tedesca Rheinmetall ha presentato ufficialmente il suo nuovo cingolato KF-51 Panther.

Sebbene in lingua tedesca la sigla KF indichi semplicemente un veicolo cingolato e venga utilizzata per denominare anche altre categorie di mezzi da combattimento (come le due versioni del veicolo corazzato Lynx KF 31 e KF 41), la nuova piattaforma sembrerebbe rispondere pienamente alle caratteristiche di un vero e proprio “Main Battle Tank”.

Immagine del nuovo MBT KF 51 Panther esposto da Rheinmetall ad Eurosatory

Del resto, anche lo stesso nome “Panther” dovrebbe essere già di per sé abbastanza indicativo, considerando che l’ultimo mezzo di fabbricazione tedesca a ricevere tale denominazione fu il famoso “Panzer V Panther”, uno dei carri di maggior successo del secondo conflitto mondiale.

Venendo, invece, alle sue caratteristiche tecniche, il nuovo mezzo, che secondo Rheinmetall stabilirebbe nuovi standard in tutte le aree (letalità, protezione, ricognizione, networking e mobilità), sarebbe caratterizzato da un peso di 59 tonnellate, da un’elevata velocità, da un’autonomia di circa 500 km e dalla piena compatibilità con le normative NATO in materia di sagoma ferroviaria.

Concepito per un equipaggio di tre persone, il nuovo Panther dispone di suo scafo parzialmente derivato da quello del Leopard 2, mentre la torretta sembrerebbe essere stata completamente riprogettata.

Quanto al suo armamento principale, esso consiste nel potente ed innovativo “Future Gun System”, un cannone ad anima liscia da 130 mm dotato di un sistema di gestione delle munizioni completamente automatico che l’azienda ritiene in grado di raggiungere un livello di efficacia decisamente superiore rispetto a quello degli attuali sistemi da 120 mm.

L’innovativa bocca di fuoco del KF 51

Oltre ad esso vi sono, poi, una mitragliatrice coassiale da 12.7 mm e la possibilità di integrare sia lanciatori per munizioni circuitanti o mini-UAV, sia stazioni d’arma controllate a distanza per la difesa anti-droni e di prossimità, che si aggiungono ad un efficace sistema di autoprotezione dotato di avanzatissime componenti attive, passive e reattive.

Un’altra importante caratteristica del mezzo è, inoltre, costituita dal fatto che, in caso di necessità, grazie all’integrazione dei sensori di bordo e al suo elevato livello di automazione, ogni membro dell’equipaggio potrebbe istantaneamente farsi carico dei compiti degli altri mantenendo la piena capacità di svolgere i propri, mentre per prossimo il futuro si ipotizza addirittura la realizzazione di varianti completamente “unmanned” del tutto prive di personale a bordo.

Sezione posteriore del nuovo “Panther”

Per quanto riguarda, invece, l’impatto che questa nuova piattaforma potrebbe avere sul travagliato programma franco-tedesco “Main Ground Combat System” (MGCS), Rheinmetall ha voluto precisare come il KF-51 sia il frutto di un programma di sviluppo avviato da tempo e interamente finanziato con i fondi dell’azienda, che, pur avendogli dato un nome così evocativo, lo avrebbe concepito essenzialmente come un mezzo destinato all’export e non certo come un’alternativa all’ambizioso progetto bilaterale.

Tuttavia, appare piuttosto improbabile che tali affermazioni possano riuscire a dissipare gli eventuali timori di Parigi, dove ci si inizia a preoccupare non solo a causa delle numerose difficoltà del programma MGCS (a cui fa, per l’appunto, da contraltare questo avanzatissimo carro ormai quasi pronto ad entrare in servizio), ma anche (e soprattutto) alla luce del recente cambio di passo registratosi a Berlino in materia di spese militari, che potrebbe presto portare la Germania ad avere il terzo o il quarto bilancio della Difesa più grande del mondo e ad essere sempre meno “controllabile” da parte dell’Eliseo.

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