Di Chiara Cavalieri
IL CAIRO. Il Generale di Brigata Khaled Okasha, direttore del Centro egiziano per il pensiero e gli studi strategici, ha affrontato le preoccupazioni dell’Egitto riguardo alla nuova amministrazione siriana in una recente intervista televisiva rilasciata al programma Last Word su ON.

Okasha ha sottolineato che i passi dell’Egitto verso la Siria sono attentamente calcolati, nonostante alcuni li descrivano come lenti, con l’obiettivo di trasmettere messaggi in modo chiaro e strategico.
L’interesse egiziano per un futuro inclusivo in Siria
Okasha ha evidenziato che il suo Paese desidera vedere la partecipazione di tutti i segmenti della società siriana nella costruzione del presente e del futuro dello Stato.
Questo approccio mira a evitare esclusioni settarie o politiche, garantendo una rappresentazione equa di tutte le componenti etniche e politiche.
Tuttavia, una delle principali preoccupazioni riguarda il fatto che la nuova amministrazione siriana possa seguire gli stessi modelli del passato, come l’interazione con gruppi armati nati da questioni interne.
L’Egitto teme che un cambiamento nel regime possa non portare a un cambiamento nelle pratiche, perpetuando il rischio di instabilità regionale.

Sfide e timori per il futuro della Siria
Okasha ha posto l’accento su due questioni principali:
1. Attacchi israeliani alla Siria, che rappresentano una minaccia continua per la stabilità del Paese
2. Rischio di trasformazione della Siria in un centro per gruppi estremisti, con il timore che il nuovo regime segua approcci simili a quelli del passato nella gestione delle relazioni con tali gruppi.
Nuove regole per l’ingresso dei cittadini siriani in Egitto
In merito alla recente decisione dell’Autorità per l’Aviazione civile egiziana di limitare l’ingresso dei siriani senza un visto di residenza, Okasha ha chiarito che si tratta di una misura di sicurezza e non di un divieto generalizzato.
Questa decisione mira a monitorare l’instabilità interna della Siria e prevenire l’ingresso di individui ricercati dai Servizi di sicurezza regionali o internazionali.
Il Generale ha poi sottolineato che l’Egitto non è l’unico Paese ad adottare misure eccezionali per regolare l’ingresso di cittadini siriani.
Tali provvedimenti, definiti temporanei, sono simili a quelli applicati per i cittadini di altri Paesi in conflitto, come Libia, Yemen e Ucraina.
Posizione ufficiale dell’Egitto
Amr El-Sharqawi, capo dell’Autorità per l’Aviazione civile, ha ribadito che le nuove disposizioni non rappresentano un divieto assoluto per i cittadini siriani, ma sono in linea con procedure già adottate per altre nazioni colpite da conflitti.
Ha inoltre ricordato che l’Egitto ha accolto un gran numero di cittadini siriani negli ultimi anni, sottolineando che il Paese continuerà a mantenere un approccio equilibrato e responsabile nei confronti dei suoi “fratelli siriani”.
L’Egitto continua a lavorare per garantire la sicurezza nazionale e regionale, mantenendo un impegno verso la stabilità della Siria e la protezione dei suoi cittadini.
Tuttavia, resta vigile sui rischi legati all’instabilità interna e alla possibilità che gruppi estremisti sfruttino la situazione attuale per diffondere il caos tra gli Stati vicini e nel mondo arabo.
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