GERUSALEMME (dal nostro inviato). Oltre tre ore di cerimonia funebre, ieri sera al Cimitero militare Theodor Herzl di Gerusalemme per ricordare il Capitano Daniel Peretz, 22 anni, fu catturato dai terroristi di Hamas vicino al kibbutz Nahal Oz durante l’attacco del 7 ottobre 2023.

Daniel emigrò in Israele con la sua famiglia dal Sud Africa quando aveva 13 anni, due mesi dopo il suo Bar Mitzvah.
Una cerimonia ebraica che segna il passaggio all’età adulta proprio di un ragazzo di quell’età e segna il suo passaggio a membro a pieno titolo della comunità religiosa con responsabilità da adulto.
Era molto socievole e amava gli sport estremi.
Suo fratello, Yonatan Perez, fu colpito a una gamba durante gli scontri.
Dieci giorni dopo, la famiglia Peretz decise di celebrare il matrimonio, a lungo pianificato, di Yonatan con la sua fidanzata, Galya Landau.
La decisione di celebrare il suo matrimonio fu incredibilmente difficile per Yonatan, ma la famiglia, insieme, sentì che era la cosa giusta da fare, date le circostanze.
L’assenza di Daniel fu profondamente sentita durante la cerimonia nuziale.
Il 17 marzo 2024, le IDF annunciarono che il rabbino capo militare ne aveva constatato la morte dopo un esame di tutti i risultati e sulla base di fonti affidabili.
Il 13 ottobre scorso, durante il cessate il fuoco di Gaza mediato dal Presidente americano Donald Trump, le autorità israeliane hanno ricevuto i resti del Capitano Peretz tra i quattro ostaggi restituiti.
Ieri sera, come dicevamo, tutta Gerusalemme e tutta Israele si è stretta intorno alla famiglia di Daniel come a tutte le famiglie degli ostaggi uccisi da Hamas.
Nel cimitero militare, centinaia e centinaia di persone hanno assistito alla cerimonia funebre e alla tumulazione delle bara del giovane Capitano, avvolta nella bandiera nazionale, alla presenza del ministro della Difesa, Israel Katz, di autorità militari e religiose.

Un picchetto d’onore del 77 Battaglione ha reso gli onori militari all’ufficiale ucciso. Daniel era infatti Comandante di una Compagnia di quel Battaglione inquadrato nella 7^ Brigata Corazzata dell’Esercito israeliano.

Il suo coraggio è stato ricordato nei discorsi di tutti. Il 7 ottobre, infatti, Daniel corse immediatamente al suo carro armato e combatté valorosamente, salvando la vita di molti suoi commilitoni e di civili.
Ma alla fine, i terroristi circondarono il suo tank o e lui fu preso in ostaggio.
Ai familiari, così come prevede la religione ebraica, in segno di lutto è stato tagliato un pezzettino dell’abito, ad esprimere la grande tristezza per la perdita di un congiunto.
Nei discorsi dei parenti di Daniel è emersa la lunga attesa per la restituzione del suo corpo.
Quando i familiari del Capitano hanno visto gli ostaggi vivi tornare a casa, sono stati molto contenti nel vedere le immagini TV che descrivevano gli abbracci e i sentimenti di una felicità ritrovata dopo due anni di guerra.
Ma per i familiari di Daniel questa felicità non c’è stata. Hanno ricevuto solo il suo corpo.
Ma Daniel eran un soldato, un Capitano e un leader che guidava tutti coloro che combattevano al suo fianco.
Ha dato tutto se stesso per la difesa del suo Paese dal terrorismo di Hamas.
Anche altri oue ostaggi rilasciati da Hamas hanno partecipato, semper ieri sera, ai funerali del giovane ufficiale,
Matan Angrest, 22 anni, tornato in Israele solo due giorni prima, si è fermato davanti alla tomba appena scavata, onorando il suo coetaneo Comandante.
Ha pregato affinché altri potessero tornare a casa, incluso il Sergente Itay Chen, un altro membro della loro unità il cui corpo è ancora detenuto a Gaza.
“È il minimo che possa fare per Daniel – ha detto – e la squadra che ha combattuto con me- ha detto Angrest – Sono sicuro che mi stiano ancora proteggendo dal cielo”.
Angrest, Peretz e Chen prestavano, infatti, formavano l’equipaggio del tank quando furono rapiti durante l’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023;.
Quel giorno i terroristi uccisero 1.200 persone in Israele e fecero 251 prigionieri.
Ieri sera, Hamas ha trasferito due bare contenenti i resti di due ostaggi israeliani deceduti, Inbar Haiman e Muhammad el-Atrash, sostenendo di aver recuperato i corpi di tutti i prigionieri deceduti “che è riuscita a raggiungere”.
Le bare sono state ritirate dalla Croce Rossa di Hamas a Gaza City, quindi consegnate ai militari delle Forze di Difesa Israeliane che le hanno portate fuori dalla Striscia di Gaza.
Una volta in Israele, le bare sono state ispezionate dall’Esercito, quindi drappeggiate con bandiere israeliane e onorate in una breve cerimonia presieduta da un rabbino militare.
La Polizia ha scortato le bare fino all’Istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per identificarne i resti e determinarne la causa del decesso.
Diverse ore dopo, i corpi sono stati identificati come appartenenti a Haiman ed el-Atrash, e i rappresentanti delle IDF hanno informato le loro famiglie.
Haiman, 27 anni, era una studentessa di comunicazione visiva di Haifa.
E’ stata assassinata dai terroristi al festival musicale Nova vicino a Reim il 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato rapito e portato a Gaza, ha dichiarato l’IDF, citando informazioni di intelligence.
La sua morte è stata dichiarata ufficialmente nel dicembre 2023. Era l’ultima donna ancora tenuta in ostaggio a Gaza.
Mentre El-Atrash, 39 anni, era un militare della Brigata Nord della Divisione di Gaza.
Originario di Sa’wa, è stato ucciso il 7 ottobre e il suo corpo è stato rapito e portato a Gaza.
Solo nel giugno 2024, sulla base di nuove informazioni di intelligence, l’IDF ha rivelato che era stato ucciso durante uno scontro con i terroristi di Hamas nella zona di Nahal Oz, proprio il 7 ottobre.
Il Governo e tutti i rami del sistema di sicurezza nazionale israeliano evidenziano, ancora una volta, la propria determinazione, il proprio impegno e il lavoro instancabile per riportare indietro tutti gli ostaggi caduti nelle mani di Hamas “per una degna sepoltura nella loro Patria”.
Il gruppo terroristico detiene ancora i resti di 19 ostaggi a Gaza.
Intanto, il ministro della Difesa Israel Katz ha minacciato, ieri, di riprendere i combattimenti se Hamas non dovesse rispettare l’accordo di tregua, affermando di aver ordinato all’Esercito di predisporre un “piano per annientare” il gruppo terroristico palestinese in caso di ripresa degli scontri.
“Se Hamas si rifiuta di rispettare l’accordo – ha concluso Katz – Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas, per cambiare la realtà a Gaza e raggiungere tutti gli obiettivi della guerra”.
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