Filippine: la Cina accusa il portavoce della Guardia Costiera Commodoro Jay Tarriela di essere un agente della CIA

MANILA (FILIPPINE). Il portavoce della Guardia Costiera filippina, Commodoro Jay Tarriela, ha messo in guardia i filippini da una campagna guidata dalla Cina per “contaminare” la sua credibilità come fonte di informazioni sulla difesa del Paese del Mar delle Filippine Occidentali.

Il portavoce della Guardia Costiera filippina, Commodoro Jay Tarriela

Tarriela ha affermato che la Cina è attualmente impegnata “in una campagna di disinformazione volta a minare le iniziative di trasparenza del governo filippimo sull’area che è inclusa nella zona economica escluaiva del Paese.

Tarriela commentando un rapporto di Philstar.com (https://www.philstar.com/nation/2004/01/05/233984/court-halts-pma-probe-145cheating146?fbclid=IwAR2Ra1L7SOs4VqSfQxaqsOOssZ2G73m3aU4diPeKItE1VswZvb-mUISFGPA) ha detto che esso “documentava un tentativo coordinato da parte di account anonimi di diffondere narrazioni” che lo ritenevano un “agente segreto della CIA (Central Intelligence Agency)” che lavorava per il Governo degli Stati Uniti.

Il Commodoro ha precisato alla stampa filippina di essere stato un “obiettivo primario” di resoconti filo-cinesi che cercano di inquadrarlo come una “fonte parziale”.

“Queste falsità – ha aggiunto – sono progettate per minare le informazioni fattuali che presento, che mettono in luce il loro comportamento prepotente e aggressivo, e per sostenere che questi resoconti sono fabbricati per screditare il ruolo significativo di Pechino nella regione”.

La Cina oltre ad accusarlo di essere una “figura filoamericana”, come ha detto il portavoce della Guardia Costiera ha anche sostenuto attacchi personali relativamente al periodo all’Accademia militare filippina nel 2004 fino a erodere ulteriormente la sua credibilità.

Il portavoce ha precisato di riferirsi ai post di alcuni resoconti e agli articoli di due editorialisti che riprendevano un resoconto, del 2004, su un caso di frode avvenuto all’Accademia militare e di cui Tarriela era uno degli imputati.

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