Di Cristina Di Silvio*
ROMA. La riunione del Consiglio Supremo di Difesa di ieri si colloca in un momento in cui il sistema internazionale attraversa una fase di transizione profonda, caratterizzata da conflitti di attrito ad alta intensità, instabilità regionale cronica e una crescente convergenza tra minacce convenzionali, ibride e cognitive.
La valutazione strategica espressa dal Consiglio si inserisce pienamente nel quadro delineato dalla NATO Strategic Concept 2022 e dallo EU Strategic Compass, mostrando un’Italia consapevole del carattere multi-dominio della competizione contemporanea e della necessità di strutturare una postura nazionale coerente con tale evoluzione.

Ucraina: il paradigma delle Multi-Domain Operations e la pressione russa sotto soglia
La lettura del conflitto ucraino riflette la comprensione della sua natura come caso pienamente aderente al paradigma delle Multi-Domain Operations (MDO), così come definito nelle AJP-01 e ulteriormente sviluppato nel MC 400/4.

L’impiego russo di droni d’attacco, piattaforme UAS a lunga persistenza e munizioni circuitanti, con frequenti violazioni del perimetro aereo NATO/UE, non è descritto come una semplice evoluzione tattica, bensì come parte di una campagna integrata volta a testare la prontezza alleata, a saturare i livelli di allerta e a sondare le vulnerabilità delle architetture C2 occidentali.
Il Consiglio interpreta i continui attacchi contro infrastrutture critiche ucraine come un esempio avanzato di targeting strategico, coerente con il concetto di cross-domain coercion richiamato nelle AJP-3. L’impatto sistemico sulle reti energetiche e sulle aree civili è considerato parte di una logica di degrado progressivo della resilienza nazionale, esattamente nel solco di ciò che la NATO identifica come coercive pressure below the threshold of armed attack.
In questo quadro, il dodicesimo decreto italiano di aiuti militari non è valutato in termini meramente bilaterali, ma come contributo strutturale alla credibilità della integrated deterrence euro-atlantica.
L’accelerazione dei programmi previsti dal Libro Bianco Difesa 2030, protezione C2, sistemi C-UAS, cyber resilience, interoperabilità multi-dominio, appare indispensabile per allineare le capacità nazionali agli standard definiti nei principali STANAG e negli obiettivi di forza NATO.
Medio Oriente: approccio comprensivo e sicurezza regionale multilivello
Il Consiglio interpreta il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi come elementi necessari, ma non sufficienti, per avviare un percorso di stabilizzazione duratura. La prospettiva è quella di un comprehensive regional approach, in piena coerenza con la logica UE di crisis response e con gli orientamenti NATO su stabilizzazione e capacity building (MC 0436).

Tre direttrici risultano centrali: neutralizzazione delle capacità militari di Hamas; rafforzamento dell’Autorità Nazionale Palestinese quale interlocutore istituzionale; realizzazione della soluzione “due popoli, due Stati” come unico end state sostenibile. L’impegno italiano nell’addestramento delle forze di polizia palestinesi si inserisce nel più ampio quadro CBSD (Capacity Building in Support of Security and Development), con un ruolo complementare alla presenza umanitaria e ai canali multilaterali UE/ONU.
Mediterraneo e vicinato instabile: la logica degli “outer rings” e la rischiosità del dominio subacqueo
L’analisi del Mediterraneo si colloca in una cornice che riflette le più recenti valutazioni NATO sulla crescente competizione nel Southern Flank: un’area dove presenze ostili, attori esterni e gruppi non statuali utilizzano strumenti ibridi e sub-ibridi per esercitare pressione sulle infrastrutture, sulle rotte energetiche e sui flussi commerciali.
Particolarmente significativo è il riferimento alla vulnerabilità delle critical underwater infrastructures, pienamente in linea con gli orientamenti NATO (SG/2023) e con l’attenzione europea ai cavi sottomarini come asset strategici.
L’Italia, nella visione del Consiglio, deve assumere un ruolo attivo nella protezione del dominio subacqueo, integrando sensori avanzati, capacità antisommergibile e sistemi autonomi in coerenza con gli standard STANAG su IDC (Improved Data Collection) e protezione delle infrastrutture sottomarine.

Nel Sud del Libano, l’Italia, alla guida di UNIFIL, opera in una high-risk friction zone con attori armati non statuali, violazioni frequenti della risoluzione 1701 e un quadro politico interno instabile. La conclusione della missione, evocata in sede ONU, rende cruciale il rafforzamento delle Forze Armate Libanesi per evitare vuoti di sicurezza lungo la Linea Blu.
Minaccia ibrida e dominio cognitivo: la nuova direttrice della competizione strategica
Una parte di rilievo del documento è dedicata al riconoscimento della minaccia ibrida come asse strategico centrale, in piena sintonia con il NATO Hybrid Threats Framework e con le recenti analisi sulla cognitive warfare.
Il Consiglio riconosce che la combinazione di campagne di disinformazione, manipolazione algoritmica, contenuti sintetici prodotti tramite IA generativa, operazioni cyber e interferenze nei processi democratici costituisce una minaccia sistemica con impatto diretto sulla coesione sociale e sulla capacità decisionale nazionale.
Si tratta di un’evoluzione perfettamente coerente con la transizione da una sicurezza centrata sul dominio fisico a una sicurezza che integra pienamente la dimensione cognitiva. In questa prospettiva, la resilienza informativa, richiamata nelle AJP-3.10 su Information Operations, diventa un pilastro della deterrenza al pari della capacità convenzionale.
Domini emergenti: spazio e subacqueo come architravi della deterrenza futura
Il riconoscimento formale dei domini spaziale e subacqueo come aree da integrare nel defence planning nazionale rappresenta un passaggio di rilievo.
Lo Spazio è un critical enabling domain per ISR, comunicazioni sicure, PNT e resilienza C2, coerente con le AJP-3.3 e con gli standard STANAG relativi ai sistemi satellitari. Il dominio subacqueo, a sua volta, assume una centralità crescente in relazione alla vulnerabilità delle dorsali energetiche e digitali, con un incremento della pressione da parte di attori ostili dotati di capacità autonome e semi-autonome ad alta profondità.
Il quadro tratteggiato dal Consiglio Supremo di Difesa indica un’Italia pienamente inserita nel processo di trasformazione strategica dell’Alleanza e dell’Unione Europea, consapevole che deterrenza, resilienza e superiorità decisionale non sono più compartimenti separati, ma componenti interdipendenti di un’unica postura di sicurezza. La presenza dei contingenti italiani nei teatri più sensibili, dal fianco Est della NATO a UNIFIL, non è soltanto un contributo operativo: è l’espressione concreta della credibilità nazionale all’interno della collective defence e della capacità dell’Italia di operare in tutti i domini, dalla dimensione fisica a quella cognitiva.
ENGLISH VERSION
Italy: in the Euro-Atlantic Strategic Transformation. Reading the Supreme Defense Council of 17 November 2025 through a NATO/EU Doctrinal Lens
By Cristina Di Silvio**
ROME. The Supreme Defense Council meeting of 17 November 2025 takes place amid a profound transition in the international system, characterized by high-intensity attritional conflicts, chronic regional instability, and an increasing convergence of conventional, hybrid, and cognitive threats. The strategic assessment presented by the Council aligns fully with the framework outlined in the 2022 NATO Strategic Concept and the EU Strategic Compass, reflecting an Italy aware of the multi-domain nature of contemporary competition and the necessity of structuring a national posture consistent with this evolution.

Ukraine: Multi-Domain Operations Paradigm and Russian Sub-Threshold Pressure
The Council’s reading of the Ukrainian conflict highlights its nature as fully consistent with the Multi-Domain Operations (MDO) paradigm, as defined in AJP-01 and further developed in MC 400/4. Russia’s use of attack drones, long-endurance UAS platforms, and loitering munitions, along with frequent violations of NATO/EU air perimeters, is not framed merely as a tactical evolution, but as part of an integrated campaign designed to test Allied readiness, saturate alert levels, and probe vulnerabilities in Western C2 architectures.

The ongoing attacks on Ukrainian critical infrastructure are interpreted as an advanced form of strategic targeting, aligned with the cross-domain coercion concept referenced in AJP-3.
The systemic impact on energy networks and civilian areas is seen as a mechanism of progressive degradation of national resilience, consistent with NATO’s concept of coercive pressure below the threshold of armed attack. In this context, Italy’s twelfth military aid package is assessed not merely bilaterally, but as a structural contribution to the credibility of Euro-Atlantic integrated deterrence.
Accelerating programs outlined in the 2030 Defense White Paper, C2 protection, C-UAS systems, cyber resilience, and multi-domain interoperability, is deemed essential to align national capabilities with key STANAG standards and NATO force objectives.
Middle East: Comprehensive Approach and Multi-Level Regional Security
The Council interprets the Gaza ceasefire and the release of hostages as necessary, yet insufficient, steps toward lasting stabilization.
The approach aligns with a comprehensive regional strategy, fully consistent with the EU’s crisis response logic and NATO guidance on stabilization and capacity building (MC 0436).

Three central lines of action are identified: neutralizing Hamas’ military capabilities; strengthening the Palestinian National Authority as a legitimate institutional interlocutor; and advancing the “two peoples, two states” solution as the only sustainable end state.
Italy’s engagement in training Palestinian police forces fits within the broader CBSD (Capacity Building in Support of Security and Development) framework, complementing humanitarian efforts and multilateral EU/UN channels.
Mediterranean and Unstable Neighborhood: Outer Ring Logic and Underwater Domain Risks
The Mediterranean assessment reflects recent NATO evaluations on the growing competition along the Southern Flank, where hostile presences, external actors, and non-state groups employ hybrid and semi-hybrid tools to exert pressure on infrastructure, energy routes, and trade flows.
Of particular significance is the focus on the vulnerability of critical underwater infrastructures, fully aligned with NATO guidance (SG/2023) and European recognition of submarine cables as strategic assets.
The Council emphasizes that Italy must actively protect the underwater domain by integrating advanced sensors, anti-submarine capabilities, and autonomous systems, in line with STANAG standards on IDC (Improved Data Collection) and underwater infrastructure protection.

In southern Lebanon, Italy, leading UNIFIL, operates in a high-risk friction zone with armed non-state actors, frequent violations of UN Resolution 1701, and an unstable domestic political context. The anticipated conclusion of the mission, highlighted at the UN, makes strengthening the Lebanese Armed Forces critical to avoid security vacuums along the Blue Line.
Hybrid Threats and the Cognitive Domain: A New Vector of Strategic Competition
A substantial portion of the document recognizes hybrid threats as a central strategic axis, fully consistent with the NATO Hybrid Threats Framework and recent analyses of cognitive warfare.
The Council notes that the combination of disinformation campaigns, algorithmic manipulation, AI-generated synthetic content, cyber operations, and interference in democratic processes constitutes a systemic threat with direct impacts on social cohesion and national decision-making.
This evolution reflects the transition from security focused solely on the physical domain to one fully integrating the cognitive dimension. In this perspective, informational resilience, emphasized in AJP-3.10 on Information Operations, becomes a pillar of deterrence alongside conventional capabilities.
Emerging Domains: Space and Undersea as Pillars of Future Deterrence
The formal recognition of the space and undersea domains as integral to national defense planning marks a strategic milestone. Space is a critical enabling domain for ISR, secure communications, PNT, and C2 resilience, consistent with AJP-3.3 and STANAG standards for satellite systems.
The undersea domain is increasingly central due to the vulnerability of energy and digital backbones and the rising threat posed by hostile actors employing high-depth autonomous and semi-autonomous capabilities.
The Supreme Defense Council’s assessment presents Italy as fully integrated into the strategic transformation of the Alliance and the European Union, understanding that deterrence, resilience, and decision superiority are no longer separate components but interdependent elements of a unified security posture. Italy’s deployment in sensitive theaters, from NATO’s Eastern Flank to UNIFIL, represents not only an operational contribution but a tangible expression of national credibility within collective defense and of Italy’s ability to operate across all domains, from the physical to the cognitive.
*Esperta Relazioni internazionali, istituzioni, geopolitica e diritti umani
**Expert in International Relations, Institutions, Geopolitics, and Human Rights
FOTO DI COPERTINA: CREDIT PALAZZO DEL QUIRINALE
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