Foggia. Dopo la strage del 9 agosto scorso nel Foggiano, l’Arma dei Carabinieri si rafforza profondamente sul territorio per aumentare l’azione preventiva e repressiva contro la criminalità.
Il 9 agosto quattro persone, tra cui due testimoni scomodi, sono state uccise in un agguato in classico stile mafioso. Gli omicidi sono avvenuti sulla Strada Provinciale 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis (Foggia). Tra le vittime un presunto boss, Mario Luciano Romito, di Manfredonia.
Gli investigatori lo ritenevano uno degli esponenti di spicco dell’omonimo clan che, in questi ultimi anni, si è scontrato con quello dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano. Romito era già riugito a salvarsi da altri agguanti, ma l’ultimo gli è stato fatale. Con lui, a bordo della vettura, c’era il cognato, Matteo De Palma che gli faceva da autista, anche lui morto all’istante. Obiettivo del commando – secondo gli investigatori – era Romito. Le altre due vittime, due fratelli agricoltori, sono stati probabilmente eliminati perché testimoni scomodi
Oltre 100 Carabinieri sono stati, infatti, dispiegati nel territorio subito dopo l’efferato delitto e la riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuta il giorno successivo dal Ministro dell’Interno, Marco Minniti.
Il rinforzo straordinario si compone di unità delle Compagnie di Intervento Operativo e di Supporto dell’Arma territoriale e dei Battaglioni Puglia, Calabria e Sicilia, in aggiunta a quelle già dislocate nei mesi precedenti nelle aree considerate più “calde”, destinate ad incrementare l’attività di controllo del territorio.
Vi sono poi unità degli Squadroni Eliportati Carabinieri Cacciatori di Calabria, di Sardegna e di Sicilia, una squadra del Reparto Crimini Violenti del ROS Centrale, per un contributo specializzato alle indagini, investigatori provenienti dagli altri quattro Comandi Provinciali della Puglia, sempre a supporto delle indagini ed, infine, ulteriori unità del ROS per le esigenze del neo istituito Nucleo Anticrimine di Foggia.
Oltre ai rinforzi eccezionali sono stati adottati provvedimenti ordinativi permanenti finalizzati ad accrescere il potenziale degli assetti investigativi e di controllo del territorio operanti.
L’impegno profuso senza sosta da tutti gli assetti dispiegati sul territorio ha consentito, ad oggi, di trarre in arresto numerosi appartenenti alla cosche del territorio e di sequestrare ingenti quantitativi di droga, armi e munizioni. Le attività sono tuttora in corso e porteranno a nuovi risultati.
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