Forze anfibie, conclusa in Spagna l’esercitazione “FIREX 1-18” condotta dal personale del 1° Reggimento San Marco della Marina Militare

Sierra del Retin (Spagna). Si è conclusa, domenica scorsa, dopo circa una settimana di intense attività  l’esercitazione “FIREX 1-18” condotta dal personale del 1° Reggimento San Marco della Marina Militare presso il Campo di addestramento di Sierra del Retin (Spagna), insieme allo United States Marine Corps e all’Ejercito de Tierra spagnolo, per perfezionare le capacità dei team anfibi che supportano le truppe da sbarco durante le attività di fuoco verso terra.

Un momento dell’esercitazione “FIREX 1-18”

L’esercitazione, gestita dal comandante del Grupo de Artilleria da Desembarco spagnolo, ha coinvolto gli specialisti “Osservatore Fuoco di Supporto” della Marina Militare che hanno avuto la possibilità, tra l’altro, di confrontarsi con i propri colleghi in un contesto internazionale per affinare le tecniche di richiesta e osservazione del fuoco di artiglieria terrestre e migliorare le tecniche di controllo delle singole armi in supporto.

L’attività addestrativa “FIREX 1-18”, rientra nel ciclo di esercitazioni congiunte previste nel piano di addestramento annuale della Brigata Marina San Marco e del Tercio de Armada, per il mantenimento delle capacità operative della Spanish Italian Landing Force (SILF) e rappresenta un’opportunità per consolidare l’utilizzo delle procedure operative della Forza Anfibia in ambito europeo.

L’attività addestrativa “FIREX 1-18”, rientra nel ciclo di esercitazioni congiunte previste nel piano di addestramento annuale della Brigata Marina San Marco e del Tercio de Armada, per il mantenimento delle capacità operative della Spanish Italian Landing Force (SILF)

Nel continuo emergere di nuove sfide alla sicurezza e agli interessi europei (pirateria, migrazione illegittima, cyber security), infatti, la Difesa è divenuta uno delle principali componenti che il Sistema Paese e il Sistema Europa devono impiegare per prevenire, limitare e fronteggiare le minacce alla sicurezza della collettività.

In tale contesto, l’Unione Europea ha ritenuto importante poter disporre di pacchetti di forze dalle ridotte dimensioni, denominate Battlegroup , caratterizzate da rapidità di impiego e di intervento, per brevi periodi, su un ampio spettro di missioni, a cui ricorrere per far fronte alle minacce.

A partire dal 2007 ha infatti predisposto la possibilità d’uso di due Battlegroup che si rendono adoperabili su base semestrale, secondo una turnazione prestabilita tra Stati membri.

Nell’ambito delle attività di scambio bilaterale tra Spagna e Italia, i rispettivi vertici militari hanno espresso la volontà di contribuire alla turnazione EU-BG del 2° semestre 2020, con un dispositivo a guida italiana che pone sul nostro Paese l’onere di fornire all’Unione Europea la prontezza di un Amphibious Battlegroup, caratterizzato da assetti della Marina Militare Italiana provenienti dalla Terza Divisione Navale e dalla Brigata Marina San Marco, supportati da componenti da sbarco spagnole, configurati sulla struttura dell’iniziativa bilaterale Spanish Italian Amphibious Force (SIAF), e un rinforzo di unità operative portoghesi e greche.

Nel trattato dell’Unione europea si evidenzia che la capacità operativa della politica estera di sicurezza comune (Common Security and Defence Policy – CSDP) ricorre a mezzi civili e militari che possono essere utilizzati al di fuori dell’Unione per il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite.

Già dai primi anni del XXI secolo, la UE ha sentito la necessità di sviluppare un concetto di “Risposta Rapida” per la condotta di operazioni mirate alla gestione di crisi a guida militare, concretizzatosi gradualmente nel progetto cosiddetto European Union Battlegroup (EUBG), sviluppato tra il gennaio 2005 ed il gennaio 2007, quando è stata raggiunta la full operational capacity.

Il continuo mutamento del quadro geo-strategico internazionale e l’instabilità degli elementi sociali, politici, economici e culturali che lo caratterizzano, hanno portato all’estensione delle missioni iniziali – i cosiddetti compiti di Petersberg, stabiliti dall’Unione Europea Occidentale il 19 giugno 1992 a Bonn, e successivamente introdotti tra le questioni relative alla sicurezza e alla difesa dell’Unione con il Trattato di Amsterdam del 20 ottobre 1997 – con iniziative nel campo del disarmo, della consulenza, dell’assistenza militare, della prevenzione e della stabilizzazione dei conflitti.

Lo EUBG Package – definito come “pacchetto di Forze militarmente efficace, credibile, coerente, rapidamente schierabile e capace di svolgere sia operazioni stand alone sia la fase iniziale di operazioni su più larga scala” – vedrà nel secondo semestre 2020 l’impiego di una Forza multinazionale a connotazione anfibia, caratterizzata da assetti della Marina Militare italiana provenienti dalla Terza Divisione Navale e dalla Brigata Marina San Marco di Brindisi, supportata da componenti da sbarco spagnole e da un rinforzo di unità operative portoghesi e greche, che sarà configurata sulla base della struttura dell’iniziativa bilaterale Spanish Italian Amphibious Force (SIAF).

Questa forza garantirà un pronto intervento, in caso di necessità sulla base di decisioni del Consiglio dell’Unione Europea, sotto comando dell’Unione Europea, e garantisce la possibilità di svolgere un ampio spettro di operazioni ricadenti nel quadro delle missioni di Petersberg, ad una distanza di 6.000 km da Bruxelles per un periodo di 30 giorni, estendibili a 120.

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