G7: a Capri il vertice dei ministri degli Esteri. Massima attenzione all’Ucraina, al Medio Oriente e alla minaccia terroristica

NAPOLI. I ministri degli Esteri dei Paesi del G7 (Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Giappone) oltre a quelli dell’Ucraina, del Brasile, dell’India e della Mauritania (Paesi ospiti).

Prevista anche la partecipazione del Segretario Generale Jens Stoltenberg e dell’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrell.

L’Alto Rappresentante Josep Borrell

Per l’Italia è la settima volta che viene organizzato il summit.

Il vertice che si terrà dal 17 al 19 aprile sull’isola di Capri, scelta appositamente anche per garantire la massima sicurezza ai rappresentanti delle varie Nazioni e alle delegazioni, sarà aperto dalla Banda della Guardia di Finanza. Il Corpo, infatti, fornisce alla Farnesina molto militari per varie attività di ufficio.

 

Invece la Fanfara dell’Arma dei Carabinieri aprirà i lavori del vertice di politica estera che si terrà a Fiuggi (Frosinone). Ricordiamo che al Ministero degli Esteri al comando del Generale di Divisione Marco Mochi opera un Reparto altamente specializzato dell’Arma che dipende dal Comando Unità Mobili e Specializzate “Palidoro”.

La fanfara dei Carabinieri

Si articola su un Ufficio Comando (sezioni: Personale, Operazioni e Logistica e Nucleo Affari generali) e su un Reparto Sicurezza e Vigilanza con le sezioni sede ed estero).

Il decreto interministeriale Esteri/Difesa numero 957 del marzo 1999 ha poi istituito il Comando Carabinieri MAECI (Ministero Affari Esteri e della Cooperazione internazionale) e lo pone alle dipendenze funzionali del Ministro per il tramite del Segretario Generale.

Il Comando garantisce la vigilanza e sicurezza del Palazzo della Farnesina, di Villa Madama e dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, nonchè delle sedi diplomatiche e consolari italiane all’estero (le sedi estere a maggior rischio sicurezza, a richiesta del Dicastero, vengono temporaneamente rinforzate con ulteriori militari tratti dai Reggimenti della 2^ Brigata Mobile).

IL SUMMIT CAPRESE

Viene stimata una presenza di circa 300 delegati, tra staff politico-diplomatici e rappresentanti dei media.

Nel corso della conferenza stampa, tenutasi ieri nella Prefettura di Napoli, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani ha evidenziato come l’isola sia stata scelta anche per valorizzare il territorio, non soltanto di Capri, ma della città di Napoli, dell’intera regione e dell’intero Paese”.

 

Il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani

Tra i temi che saranno trattati nel corso del vertice ci sono quelli più caldi del momento quali l’Ucraina e il Medio Oriente, dove sono in corso due guerre che seppure “regionali” hanno ripercussioni a livello internazionale.

Ma anche il Mediterraneo sarà al centro del confronto politico, così come la missione Aspides che si occupa di proteggere i traffici commerciali nel Mar Rosso e che gli attacchi delle milizie houthi, foraggiate dall’Iran, impediscono con azioni terroristiche contro navi commerciali ma anche contro quelle delle Marine Militari (basti pensare a quanto accaduto al Nave Duilio nei giorni scorsi).

Nave Caio Duilio

“Dopo la riunione informale a Monaco dalla quale abbiamo lanciato messaggi di pace, continuiamo a lavorare per la pace – ha detto Tajani – Si parlerà anche di stabilità nell’Indo-Pacifico, anche lì la situazione è abbastanza tesa. Noi siamo per il mantenimento dello status quo a Taiwan e in quella parte della regione indo-pacifica”.

Sul tavolo del confronto politico il tema del terrorismo che, appunto, con le guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza è attenzionato.

“In tutti i Paesi c’è un’allerta che si applica con grande discrezione proprio per non turbare la vita tranquilla dei cittadini – ha spiegato il ministro degli Esteri -. E questo non significa che non ci siano occhi attenti che seguano discretamente ma efficacemente ciò che accade dove c’è grande flusso di persone”.

“Dopo l’attentato di Mosca – ha aggiunto – siamo tutti preoccupati per un’involuzione della situazione. Ma sono contrario a parlare di economia di guerra”.

Tajani si è detto ottimista anche “bisogna sempre mantenere la guardia alta”.

Per la sicurezza del territorio italiano tutti gli obiettivi potenzialmente a rischio sono sotto controllo.

“Questa – ha ancora evidenziato il ministro – è la dimostrazione dell’efficienza di tutto il nostro comparto sicurezza”.

E a questo proposito particolare attenzione sarà data agli attacchi cibernetici e all’uso dell’Intelligenza artificiale.

Rispondendo poi a una domanda di Report Difesa su cosa rappresenti, in questo momento storico, il formato G7 dove si registra una ripresa della competizione tra potenze, il titolare della Farnesina ha evidenziato come esso sia “un’organizzazione dei Paesi ad economia avanzata occidentali e orientali come il Giappone che hanno una visione comune della politica, dell’ordine internazionale, della politica economica, condividendo sempre azioni politiche all’interno della NATO e in altre organizzazioni. Sono perciò in grado grazie al G7 di poter esprimere, posizioni forti, per tutelare gli interessi dei cittadini di Paesi che compongono questa alleanza”.

E’ un modo per tenere insieme gli Stati che appartengono o non appartengono alla UE per difendere le economie di mercato e i valori democratici e della libertà.

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