Di Salvatore Pappalardo
Taormina (Messina). I due giorni di confronto al G7 di Taormina (Messina) hanno prodotto un documento finale che conferma “l’impegno a mantenere aperti i nostri mercati ed a combattere il protezionismo e tutte le pratiche scorrette del commercio”.
Per quanto riguarda l’altro tema inserito nell’agenda del summit, quello relativo al clima, il Canada, Regno Unito, Italia, Canada, Giappone, Francia e Germania ad eccezione degli Stati Uniti, hanno riaffermato l’impegno per una rapida applicazione dell’accordo di Parigi. Su questa questione dell’ambiente, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un tweet ha detto che prenderà la sua decisione la prossima settimana. I sette Grandi hanno parlato anche del fenomeno dell’immigrazione. Hanno sottolineato che il tema dei migranti richiede sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale e si ribadisce anche i diritti dei migranti e quelli degli Stati a difendere i propri confini.

Foto ricordo del G7 di Taormina
Nella dichiarazione finale del Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni ha specificato che “il G7 di Taormina ha funzionato alla grande, una discussione vera e autentica. Il risultato più importante è l’accordo comune firmato contro il terrorismo”. Per quanto riguarda il commercio, altro elemento di discussione e di polemiche, Gentiloni ha dichiarato: “Abbiamo fatto passi avanti e trovato un punto di equilibrio”.
I Capi di Stato e di Governo del G7 hanno anche “adottato una road map per la parità di genere, che sarà ripresa e rilanciata qui per la prima volta dal G7 per i diritti delle donne”. Gentiloni ha spiegato che a raccogliere il testimone sarà poi la prossima presidenza del G7, quella canadese. Altra iniziativa specifica del G7 a Taormina è un progetto di “innovazione e formazione professionale” per i giovani imprenditori africani. “Le tracce dell’Africa sono molto forti dentro questo vertice – ha aggiunto il capo del Governo italiano, rispondendo alla domanda di una Ong sugli impegni per l’Africa – più o meno un quarto, un quinto del tempo è stato dedicato al confronto con le organizzazioni africane, chiamate a parlare di Africa e con i leader africani presenti. Ci siamo concentrati molto sulle opportunità derivanti dall’innovazione, dalla formazione, dalla parità di genere”. “Il messaggio sull’Africa è stato molto importante”, ha assicurato Gentiloni.
Il secondo giorno del G7 di Taormina si era aperto con la cerimonia di benvenuto per i leader politici e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali che si sono uniti ai Capi di Stato e di Governo dei Paesi G7. I leader africani presenti erano il Presidente del Niger, Mahamandou Issoufou, quello del Kenya Uhura Kenyatta, della Tunisia Beji Caid Essebsi, il vice Presidente della Nigeria Yemi Osinbajo ed il primo Ministro dell’Etiopia Haile Mariam Desalegn.
Ai lavori hanno partecipato anche rappresentanti di organizzazioni africane: il presidente di turno dell’Unione Africana Alpha Condé, quello della Commissione dell’Unione Africana Mahamat Moussa Faki, il presidente della Banca Africana per lo Sviluppo Akinwumi Adesina. Presenti, infine, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, il segretario generale dell’OCSE Angel Gurría, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde ed il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim.
Per quanto riguarda la sicurezza, le Forze Armate hanno messo in campo un contingente militare di circa 3.300 unità per il rafforzamento dei dispositivi che resteranno in vigore fino a questa sera.
Al summit annuale, che ha visto la partecipazione dei capi di Stato e di Governo delle 7 Nazioni maggiormente industrializzate, le Forze Armate hanno fornito un dispositivo articolato su un Comando della Forza, enucleato dal Comando Operativo di vertice Interforze, e tre componenti operative (terrestre, marittima e aerea) per garantire il regolare svolgimento del vertice, l’incolumità della popolazione e dei partecipanti all’evento.

I controlli di Polizia ed Esercito al G7 di Taormina
Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano ha sottolineato che “garantire la sicurezza per il G7 è stata una ulteriore dimostrazione della eccezionale capacità delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine ad operare in maniera integrata. Un successo straordinario reso possibile dalla professionalità e dall’abnegazione dei nostri militari”.
Sin dall’inizio, l’Esercito, su indicazione della Prefettura ed insieme alle altre Forze dell’Ordine, ha supportato la realizzazione di servizi di vigilanza e sicurezza per circa 100 obiettivi sensibili nell’area di Taormina. Gli uomini e le donne della Brigata Aosta hanno presidiato tutte le stradine di accesso al centro della cittadina siciliana e le aree ritenute maggiormente sensibili, mettendo a frutto l’addestramento e la pluriennale esperienza maturata nelle Operazioni sul territorio nazionale e in quelle nei Teatri Operativi all’estero.

Auto della Polizia nelle strade di Taormina
La Marina Militare ha schierato un dispositivo di sorveglianza e protezione di carattere polivalente, efficace sia in alto mare, con il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli che ha agito da scudo al largo delle acque antistanti Taormina, che lungo la fascia litoranea, grazie all’azione combinata del cacciamine Rimini, incaricato di sorvegliare le acque rivierasche con il sonar ad altissima frequenza. Presenti anche i palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOI) che hanno messo in sicurezza tutte le infrastrutture sensibili disseminate lungo la costa.
L’Aeronautica Militare ha contribuito a potenziare la difesa aerea e la gestione dello spazio aereo con l’impiego del Comando di Componente Aerea (Air Control Command), mettendo anche a disposizione aerei per il Combat Air Patrol e per il rifornimento in volo, elicotteri quali Slow Mover Interceptor e il Reparto Mobile di Comando e Controllo e Radars. Inoltre, ha provveduto alle predisposizioni logistiche per l’atterraggio delle delegazioni, realizzando, nelle settimane antecedenti il summit, le elisuperfici e tutto l’occorrente per garantirne un autonomo funzionamento, mentre l’aeroporto militare di Sigonella (Catania) è stato impiegato per l’atterraggio e accoglienza delle delegazioni.
Sono stati infine impiegati assetti ad alta connotazione specialistica, come Team Counter Improvised Explosive Device Disposal per la ricerca e la bonifica di ordigni esplosivi in ambiente terrestre, marittimo e subacqueo, unità navali in supporto associato e una componente delle Forze Speciali.