Gabon, fallisce un colpo di Stato contro il Presidente Bongo Ondimba. E’ il primo nella storia del Paese africano. Resta il dubbio sul futuro delle istituzioni

Libreville. Il tentativo di colpo di Stato di questa mattina in Gabon è fallito. Lo ha comunicato, poco fa, il ministro delle Comunicazioni, Guy-Bertrand Mapangou. “L’ordine – ha aggiunto – sarà ripristinato in due-tre ore”.

Questa mattina, alle 4 ora locale, un gruppo di soldati della Guardia Repubblicana hanno preso d’assalto la Radio Nazionale.

I golpisti leggono messaggio alla radio

Qui hanno letto una dichiarazione nel quale annunciavano che avrebbero presto istituito un “Consiglio nazionale per la restaurazione”.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i sei membri del commando, dopo aver neutralizzato i gendarmi davanti alla radio-televisione di Stato, hanno “intercettato e sequestrato cinque giornalisti e tecnici”. E verso le 6.30 hanno letto la loro dichiarazione. Ai microfoni il Tenente Ondo Obiang Kelly, vice comandante della Guardia d’onore della Guardia repubblicana.

I militari hanno detto che parlavano a nome del “Movimento dei giovani patriottici delle Forze armate e di sicurezza” (MPJFDS). Hanno annunciato l’imminente costituzione di un “Consiglio nazionale del restauro” per “assicurare la continuità dello Stato” in assenza del Presidente Ali Bongo Ondimba, ricoverato in Marocco.

Il Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba

Nel testo, i militari hanno denunciato il discorso di fine anno del capo dello Stato, definendolo “uno spettacolo angosciante” in cui “gli aspri conservatori del potere nel loro disastroso lavoro continuano a sfruttare e temperare la persona di Ali Bongo Ondimba mettendo sul palco un paziente privato di molte delle sue facoltà fisiche e mentali”.

I militari hanno poi lanciato un appello specifico a militari e giovani in un’operazione denominata “Dignità” per ottenere armi e munizioni, per prendere il controllo di tutti i mezzi di trasporto, e tutti indossare la loro uniforme.

“In tutte le province – ha detto il Tenente Kelly – prendiamo il controllo della strada, occupando aeroporti, radio e televisioni, edifici pubblici finché non mettiamo in pericolo tutti i nemici della patria”.

Il discorso ha portato ad una rapida convocazione dei parlamentari per per andare all’Assemblea nazionale.

Triomphal Boulevard è stato bloccato dalle Forze di sicurezza su mezzi blindati. Sono stati sentiti spari dal mare e nel centro di Libreville.

Era la conferma che i militari fedeli al Presidente avevano preso d’assalto l’edificio della radio, uccidendo due membri del comando e liberando gli ostaggi.

Si tratta, per il Paese africano, del primo tentativo di colpo di Stato nella sua storia.

Il Presidente Bongo, al potere dal 1967, è assente dallo scorso ottobre. Il 24 ottobre scorso ha avuto un ictus mentre era in Arabia Saudita ed è stato trasferito, il mese scorso, in Marocco, dove continua la sua convalescenza.

Dopo settimane di comunicazioni e accordi minimi con la Corte Costituzionale per evitare un vuoto di potere, Ali Bongo è riapparso sugli schermi della televisione nazionale per il discorso di fine anno. L’intervento ha avuto il merito di porre fine alle voci sulla sua morte, senza però rassicurare pienamente del suo stato di salute.

Quello che è apparso chiaro nel messaggio dei golpisti è stato quello che il capo dello Stato ha sì chiuso il dibattito sul suo stato di salute ma ha rafforzato i dubbi sulla propria capacità di assumere la funzione di Presidente della Repubblica.

Le Forze di sicurezza sono state dislocate nella capitale Libreville e rimarranno qui, per i prossimi giorni, per mantenere l’ordine. I confini del Paese sono aperti.

Militari gabonesi filo presidenziali nelle strade della capitale

La Francia, con il portavoce del Ministero degli Affari Esteri francese, ha condannato qualsiasi “tentativo di cambiare il regime extra-costituzionale”.

Per Parigi, “la stabilità del Gabon può essere garantita solo nel rigoroso rispetto delle disposizioni della sua Costituzione”.

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