Il CAIRO. Nei giorni scorsi, una delegazione israeliana di alto livello, composta dai capi dello Shin Bet, del Mossad e del capo di Stato Maggiore dell’Esercito israeliano, ha concluso una visita a Il Cairo, dove ha partecipato a importanti colloqui per discutere un cessate il fuoco e un potenziale scambio di prigionieri a Gaza.

Le riunioni hanno visto la presenza di figure chiave come Ronen Bar, David Barnea e il nuovo capo dell’Intelligence egiziana, Hassan Mahmoud Rashad.

I colloqui si sono concentrati su nomi specifici che dovrebbero essere inclusi nella prima fase dell’accordo in fase di negoziazione. Sono stati discussi anche dettagli rilevanti, come lo stato del valico di Rafah durante l’attuazione dell’accordo e le misure di sicurezza lungo il confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza.

Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Kan 11, un aereo privato, tipicamente utilizzato per le missioni del Mossad, è tornato da Il Cairo, suggerendo possibili progressi nei negoziati per lo scambio di prigionieri.
Inoltre, è emersa l’importanza di stabilire accordi chiari che delineino le fasi iniziali dell’intesa e le eventuali evoluzioni future, garantendo così la continuità tra le parti coinvolte.

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito israeliano, Herzi Halevy, ha partecipato agli incontri insieme ai vertici dello Shin Bet, discutendo questioni di sicurezza regionale e la situazione dei prigionieri israeliani detenuti da Hamas a Gaza.
Tuttavia, restano aperti diversi punti controversi, tra cui il ritiro delle forze israeliane dall’asse di confine “Salah al-Din” e la gestione delle operazioni militari israeliane durante un eventuale periodo di tregua.
La situazione si complica ulteriormente con il cambiamento della posizione di Hamas, che sembra mostrare una maggiore volontà di negoziare.
I ministri del Consiglio ministeriale per gli affari politici e di sicurezza israeliano sono stati informati di questa evoluzione, evidenziando che le differenze tra le parti rimangono significative.
Fonti israeliane hanno stimato che un accordo sullo scambio di prigionieri potrebbe essere raggiunto entro una o due settimane, a condizione che Israele accetti la proposta egiziana. Hamas, dal canto suo, ha fornito un elenco di prigionieri israeliani malati e anziani da rilasciare, insieme ai nomi di prigionieri palestinesi che la resistenza richiede di liberare in cambio.
In vista di questi sviluppi, il Gabinetto israeliano per la sicurezza e gli affari politici si riunirà giovedì prossimo per discutere la situazione attuale. Tuttavia, il primo ministro Benjamin Netanyahu potrebbe affrontare difficoltà nel convincere i suoi partner di coalizione a sostenere la proposta, poiché le decisioni in questo delicato contesto potrebbero essere influenzate da considerazioni politiche.
Mentre emergono segnali di progresso nei negoziati, la strada verso un accordo definitivo su Gaza rimane complessa e irta di ostacoli, con la necessità di un equilibrio tra le esigenze di sicurezza israeliane e le richieste di Hamas.
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