Gaza: Israele lancia attacco su larga scala, oltre 200 morti. Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz pronti ad intensificare le operazioni contro Hamas

Di Chiara Cavalieri 

GAZA. Un nuovo attacco su larga scala da parte dell’Esercito israeliano ha colpito, la notta scorsa, la Striscia di Gaza, causando la morte, secondo i primi dati ufficiali palestinesi, di oltre 200 persone, tra cui donne e bambini.

Il bombardamento, il più intenso dall’inizio dell’anno, ha preso di mira diverse aree della Striscia, compresi campi profughi e infrastrutture civili.

Un’immagine del bombardamento di Gaza

Attacchi mirati e incendi nelle tende degli sfollati

Il Ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che i raid aerei hanno provocato la morte di 34 persone e il ferimento di decine di altre in diverse zone. Tra le conseguenze degli attacchi, incendi devastanti hanno colpito le tende degli sfollati a Ovest di Khan Yunis, aumentando ulteriormente il bilancio delle vittime.

L’operazione è stata supervisionata dal capo di Stato maggiore dell’IDF, Tenente Generale Eyal Zamir, insieme al capo del Servizio di sicurezza interno (Shin Bet) Generale Ronen Bar e al comandante dell’Aeronautica Militare, Maggiore Generale Tomer Bar.

Il Tenente Generale Eyal Zamir, insieme al capo dello Shin Bet, Ronen Bar

 

Il Gverno israeliano ha giustificato questo ennesimo attacco su Gaza come una risposta al “rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi” e ha annunciato che le operazioni continueranno con intensità crescente.

Israele: “Non ci fermeremo fino alla liberazione degli ostaggi”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dichiarato che l’Esercito sta operando per raggiungere gli obiettivi di guerra stabiliti dal Governo, tra cui il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza.

“D’ora in poi Israele agirà con una forza militare crescente”, ha affermato un portavoce dell’IDF.

Hamas ha accusato Israele di aver violato l’accordo di cessate il fuoco, in vigore dal 19 gennaio scorso, e ha chiesto ai mediatori internazionali di intervenire per fermare l’escalation.

Reazioni internazionali e coinvolgimento degli Stati Uniti

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt,  ha confermato che Israele ha informato gli Stati Uniti prima di lanciare gli attacchi aerei.

La Leavitt ha dichiarato che Washington è pronta a sostenere Tel Aviv nella sua lotta contro Hamas e i suoi alleati. “Si scatenerà l’inferno”, ha detto durante un’intervista alla Tv USA, Fox News.

Portavoce di Washington Karoline Leavitt

 

Nel frattempo, alle Nazioni Unite è prevista una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza per discutere sull’escalation e le misure da prendere.

L’Ambasciatore israeliano all’ONU, Danny Danon, ha dichiarato che Israele non mostrerà “alcuna pietà” nei confronti dei suoi nemici e che non fermerà l’offensiva fino alla restituzione degli ostaggi.

Gaza in ginocchio: oltre 48.500 morti dall’ottobre 2023

Dal riaccendersi del conflitto nell’ottobre 2023, più di 48.500 palestinesi sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani, la maggior parte donne e bambini.

Le infrastrutture di Gaza sono state devastate e la popolazione civile è al collasso.

Israele è attualmente sotto inchiesta presso la Corte Internazionale di Giustizia per accuse di genocidio e la Corte Penale Internazionale ha già emesso mandati di arresto contro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra.

L’attacco lascia la comunità internazionale divisa tra il sostegno a Israele e il crescente allarme per la crisi umanitaria a Gaza. Resta ora da vedere quale sarà la risposta delle potenze mondiali e se la diplomazia riuscirà a fermare l’escalation prima di un nuovo bagno di sangue.

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