Gdf: Operazione “Game Over” contro clan mafiosi a Roma

Roma. I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo confische nei confronti di 9 appartenenti al clan dei Casalesi, “Gruppo Iovine” e al contiguo e autonomo “Gruppo Guarnera” di Acilia, per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro.

Le indagini economico-patrimoniali, svolte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale, sono state avviate dall’esito di una vasta operazione antimafia, condotta dalle Fiamme Gialle di Roma, che, nell’ottobre 2013, nell’ambito dell’operazione “Criminal Games”, aveva portato all’arresto di numerosi esponenti della famiglia Iovine per reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, rapina,
illecita concorrenza con minaccia e violenza e detenzione illegale di armi.
In quella occasione era stata accertata l’esistenza di una vera e propria joint-venture nel remunerativo settore delle “macchinette mangiasoldi” – imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati – tra esponenti di vertice della criminalità organizzata campana (gli Iovine), e noti personaggi della criminalità organizzata romana (afferenti alla famiglia Guarnera), a loro volta in contatto con qualificati appartenenti alla Banda della Magliana.
In particolare le indagini confermavano come il boss Mario Iovine, detto “Rififì”, avesse progressivamente esteso le sue attività nel settore delle slot machine dalla Campania al Lazio, coinvolgendo criminali già all’interno di queste attività illecite.
Dopo l’arresto di Iovine, avvenuto nel dicembre 2006, i fratelli Guarnera avevano promosso e organizzato un autonomo gruppo mafioso, che agiva con tempi e modi identici al clan casertano.
Le indagini hanno portato alla scoperta del braccio arato e violento dei clan, composto da un nutrito e pericoloso gruppo di cittadini albanesi (i cosiddetti “pugilatori”), tra cui il pugile Kolaj Orial, già campione italiano ed europeo dei pesi medio-massimi.
Durante l’operazione “Vento dell’Est”, anch’essa diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dal G.I.C.O. di Roma, venivano arrestate 9 persone accusate di estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalità mafiose.
Tra le numerose attività illecite sono stati fermati un tentativo di estorsione ai danni di un titolare di un centro scommesse Snai di Guidonia ed un fiorente traffico di stupefacenti al cui capo c’era Arben Zogu detto “Riccardino”.
Le indagini sono proseguite con approfondimenti economico-patrimoniali, finalizzati alla ricostruzione del patrimonio direttamente o indirettamente riconducibile ai criminali, che consentivano di stabilire come i componenti del clan avessero accumulato beni mobili e immobili di ingente valore, in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti percepiti, nonché conducessero un tenore di vita assolutamente incoerente rispetto alle loro possibilità economiche.
La confisca odierna comprende: l’intero patrimonio aziendale di 3 ditte individuali, le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale di 5 società di capitali,- 8 unità immobiliari site in Roma e nelle province di Nuoro e L’Aquila, 1 terreno sito in Roma, 8 autovetture, 1 motociclo e rapporti finanziari
per un valore complessivo di stima di oltre 23 milioni di euro.

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