Germania, la Petry lancia il Partito Blù contro i suoi ex compagni di AfD

Berlino. Dalla rottura nell’estrema destra è nato il Partito Blù, di cui l’ex volto emergente di Alternativa per la Germania (AfD), Frauke Petry è la fondatrice. La quale intende attrarre gli elettori conservatori e l’ala moderata dell’estrema destra tedesca.

Frauke Petry quando militava in AfD

L’ex partito della Petry, l’AfD, dopo le elezioni politiche di settembre, ha mandato al Bundestag, il Parlamento tedesco, 92 deputati (12,6% dei consensi). L’ex “pasionaria nera” intende, però, rovinare la festa ai suoi ex compagni di partito.

Si tratta di una chiara formazione di protesta e populista che intende raccogliere il malcontento dei cittadini ed il sentimento anti-establishment che anche in Germania si sta facendo spazio.

Tra le sue idee c’è la trasformazione dell’Unione europea in una Confederazione di accordi di libero commercio, più soldi per la Difesa ed il ristabilimento della leva obbligatoria, così come già c’è in Russia, Usa e Israele.

Il Governo tedesco, sostiene la Petry, deve proteggersi i suoi confini e non farlo fare a Bruxelles. Inoltre, i criminali stranieri devono essere espulsi e ci deve essere, per gli immigrati che vivono nel Paese, “un’assimilazione culturale”.

Infine, la parola patriottismo non deve essere male interpretata ma deve essere “l’affermazione della cultura ebrea e cristiana”. .

Il programma del partito della Petry assomiglia molto a quello dell’Afd. La differenza, fanno notare i giornali tedeschi, sta nelle lotte intestine emerse dentro questa organizzazione politica.

Ma da Alternativa per la Germania fanno sapere che non sono affatto preoccupati della nascita del Partito Blù. Bene che andrà, dicono, avrà solo un deputato.

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