Di Paola Ducci*
BERLINO (nostro servizio particolare). Sparare dietro gli angoli con una carabina a canna rigata: impensabile se non dentro un fumetto distopico o una comedy surreale.
Ma la realtà supera la finzione, come spesso accade.

I tecnici della Germania di Hitler, addirittura già nel 1943, realizzarono un dispositivo che consentiva effettivamente di rendere il sogno realtà: era il Krummlauf, (anna curva) un accessorio progettato per l’StG 44 (e altri fucili come il Karabiner 98k) per sparare da dietro gli angoli.
Il Krummlauf fu inizialmente pensato per i carri armati, ma si scoprì che era utile anche per la fanteria in combattimenti urbani, sebbene presentasse problemi di durata a causa di deformazioni ed esplosioni. Il Krummlauf divenne in seguito un accessorio per il fucile Sturmgewehr 44 (StG 44) .
La canna curva includeva un dispositivo di mira a periscopio per sparare dietro gli angoli da una posizione sicura.

Fu prodotto in diverse varianti: una versione “I” per l’uso in fanteria, una versione “P” per l’uso sui carri armati (per coprire le aree morte a distanza ravvicinata intorno al carro e difendersi dagli assalti della fanteria), versioni con curvature a 30°, 45°, 60° e 90°, una versione per lo StG 44 e una per l’MG 42. Solo la versione “I” a 30° per lo StG 44 fu prodotta in numerosi esemplari.

Gli attacchi della canna piegata avevano una durata molto breve – circa 300 colpi per la versione a 30° e 160 colpi per la variante a 45° – poiché questa e i proiettili sparati erano sottoposti a forti sollecitazioni. Un altro problema, oltre alla breve durata, era che la piegatura causava la frantumazione dei proiettili e la loro fuoriuscita dalla canna in frammenti multipli, producendo un effetto indesiderato.
Di conseguenza i progettisti di armi sperimentarono piccoli fori di sfiato praticati nella canna del Krummlauf per ridurre la pressione e il rinculo, consentendo ai gas accumulati nei proiettili sparati di fuoriuscire e rallentare la velocità del proiettile durante la rotazione per uscire dalla canna.
Fu inoltre aggiunto uno scudo triangolare per impedire ai gas di sfiato di opacizzare lo specchio e l’ottica ma, nonostante queste modifiche, la durata del Krummlauf rimase invariata.
I test militari statunitensi condotti all’Aberdeen Proving Ground dopo la guerra dimostrarono che i proiettili solitamente si spezzavano a metà in corrispondenza della scanalatura quando venivano sparati attraverso il dispositivo, rendendolo inutilizzabile se non a distanze molto ravvicinate, sebbene questo non costituisse un vero problema, dato che le distanze molto ravvicinate erano proprio l’uso previsto dell’arma.
Il concetto è stato ripreso nel Corner Shot, un accessorio per armi da fuoco ideato dal Tenente Colonnello Amos Golan della Forze di Difesa Israeliane.
Il progetto risale ai primi anni duemila ed è specificamente pensato per le squadre speciali che si trovano a dover affrontare situazioni con presenza di terroristi e ostaggi.
La sua funzione, del tutto analoga a quella ricoperta dai cosiddetti “fucili periscopio” durante la prima guerra mondiale, permette al tiratore di individuare ed eventualmente attaccare i nemici armati senza per questo esporsi al loro fuoco. Infatti, attraverso un sensore ottico collegato ad una videocamera, è possibile mirare all’obiettivo mentre si è nascosti dietro angoli di un edificio, dietro una macchina, un muretto o un finestrino di un autobus o aeroplano in totale sicurezza.
Il progetto, risalente alla Prima Guerra mondiale (ovvero il “fucile periscopio”), non era altro che un meccanismo composto da un secondo calcio e da un sistema collegato al grilletto principale dell’arma (che ovviamente stava in alto, sopra la testa del soldato, puntando fuori dalla trincea).
Le varianti del Cornershot sono la versione per lanciagranate da 40 mm e una variante anticarro.
L’arma è venduta attualmente in 15 Paesi.
*Editor per l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa
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