CAPRI (NAPOLI). Il percorso di digitalizzazione della giustizia italiana procede senza indugi.
Il Governo Meloni è fortemente impegnato a promuovere “una giustizia sempre più digitale, inclusiva e trasparente, che metta la tutela dei diritti al centro di ogni innovazione tecnologica – ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo al convegno sulla digitalizzazione della giustizia in corso a Capri -Siamo consapevoli che il cammino è ancora lungo e siamo pronti ad affrontare le molteplici sfide che ci attendono”.

Nel suo intervento, Nordio ha toccato, fra l’altro, il tema preminente della tutela della privacy dei cittadini: “l’identità e il domicilio digitale sono presupposti necessari per il funzionamento efficace dei negozi giuridici e dei procedimenti digitali. Stiamo attualmente lavorando per rafforzare questi strumenti e garantire che siano accessibili, sicuri e rispettosi della privacy dei cittadini, in coerenza con la cornice normativa europea”.
Il Guardasigilli ha poi affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale.
E l’ha definita “un’opportunità straordinaria che implica una serie di rischi. Per questo il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che propone una regolamentazione – tra le prime in Europa – dell’impiego dell’IA in numerosi campi, compresa l’attività giudiziaria, per utilizzarne le potenzialità nell’organizzazione degli uffici giudiziari e, ad esempio, attraverso sistemi di analisi ed elaborazione dei documenti legali e l’automatizzazione di aspetti organizzativi”.
“Questi temi- ha aggiunto- li abbiamo messi anche al centro dell’agenda del G7 Giustizia svoltosi a Venezia nel maggio scorso. Da quel vertice è nato il Venice Justice Group per rafforzare e coordinare le iniziative dei paesi membri del G7 rispetto alle nuove sfide globali nel campo della giustizia e della difesa dello Stato di diritto. Un solo limite però vorrei sottolineare: l’Intelligenza Artificiale non potrà e non dovrà sostituire la libertà di giudizio dell’uomo e dei giudici”.

Il ministro Carlo Nordio si è, infine, soffermato sull’impatto della rivoluzione digitale nei luoghi di lavoro.
“Da parte del Ministero della Giustizia – ha concluso. – c’è grande attenzione rispetto alle delicate implicazioni che queste trasformazioni comportano per i lavoratori. L’utilizzo di strumenti digitali e di Intelligenza Artificiale nel mondo produttivo offre, infatti, nuove opportunità, ma richiede anche un quadro normativo chiaro, allo scopo di evitare abusi e discriminazioni. Lavoreremo, pertanto, in collaborazione con esperti e istituzioni accademiche, per definire linee guida e normative che assicurino una tutela effettiva dei diritti dei lavoratori nell’era digitale”.
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