Governo Macron, i primi problemi

di Valeria Fraquelli

Il governo del giovane Presidente francese Emmanuel Macron sta attraversando una fase di rinnovamento dopo la vittoria alle elezioni legislative che si sono svolte domenica scorsa e stanno emergendo i primi problemi. Nella compagine governativa i primi dissapori tra i ministri stanno venendo al pettine e si sta dimostrando molto difficile tenere insieme una squadra formata da persone con idee e background culturale tanto diversi.
I ministri di questo governo provengono prevalentemente dal partito La Republique en marche, ma prima di aderire alla giovane formazione politica hanno collaborato con la destra moderata dell’ex UMP di Sarkozy, con alcuni partiti di centro e con altri movimenti minori, tutti molto diversi tra loro.

Il Nuovo Ministro della Difesa francese Florence Parly

Le dimissioni di tre ministri, di cui due di primo piano come la giustizia e la difesa, fanno pensare che la coalizione governativa non sia così unita come Macron e il suo Primo Ministro Edouard Philippe vogliono far credere e che la strada verso quel rinnovamento promesso durante tutta la campagna elettorale sia più che mai in salita. I tre ministri nominati al posto dei dimissionari sono tre personalità importanti, con svariati anni di esperienza nella pubblica amministrazione che in passato hanno già ricoperto cariche di rilievo nella politica francese.

Al posto di Sylvie Goulard è stata nominata Ministro della Difesa Florence Parly, donna di grande cultura che proviene dal mondo della società civile e dell’imprenditoria; prima della sua nomina a ministro non ha mi militato in nessuna formazione politica e non ha mai avuto contatti con i partiti tradizionali, pur avendo ricoperto importanti cariche pubbliche.

La Parly ha 54 anni e si è formata all’ENA, la prestigiosissima scuola francese dei funzionari pubblici di alto livello, ed era considerata una delle migliori allieve di questa accademia riservata alla formazione politica. Tra i suoi incarichi più importanti ricordiamo quello di Segretario al budget nel governo Jospin negli anni dal 2000 al 2002, Vice Presidente della splendida regione della Borgogna tra il 2004 e il 2006, direttrice generale aggiunta di Air France cargo tra il 2009 e il 2013 e infine direttrice del servizio viaggiatori di SNCF, le ferrovie francesi, dallo scorso anno 2016.

Il Ministero della giustizia era guidato da François Bayrou, leader delle formazioni centriste francesi, persona con idee precise su come condurre il suo ministero, e non disposto a scendere s compromessi. Bayrou ha già ricoperto parecchi incarichi pubblici nella sua lunga carriera politica ed ha servito il suo Paese durante i governi di Juppè, Chirac, Sarkozy e Hollande; inoltre è il fondatore del movimento MoDem, formazione di centro che è attiva nella politica francese dal dicembre del 2007.

Bayrou è stato lui stesso candidato alle elezioni presidenziali sia nel 2007 che nel 2012 ma non è mai riuscito ad ottenere i voti sufficienti per arrivare al secondo e decisivo turno, per questo in entrambe le occasioni aveva optato per un tiepido appoggio esterno ai governi di Sarkozy e Hollande. Alcuni suoi oppositori lo hanno definito il “burattino dei Presidenti”, facendo capire che lo considerano solo una pedina nelle mani del potente di turno.

Nel mese di maggio di quest’anno era stato nominato Ministro della giustizia da Macron, ma il suo incarico è durato davvero pochissimo perché i rapporti con il giovane Presidente si sono deteriorati a causa di dissidi riguardanti la formazione del governo e la conduzione degli affari di Stato e sono proprio questi i motivi che hanno spinto Bayrou alle dimissioni.
Al suo posto è stata nominata Nicole Belloubet, illustre giurista con un passato da militante del partito socialista, vicina alle posizioni dell’ex Presidente Hollande e convinta sostenitrice dell’Unione Europea.
La Belloubet, 62 anni, è membro del Consiglio Costituzionale francese dal 2013, ed è stata consigliera municipale di Tolosa e consigliera regionale per la regione dei Pirenei.
Bayrou non ha accettato la sua nomina e la giudica non all’altezza della carica che è chiamata a ricoprire.
Infine il nuovo Ministro degli affari europei è Nathalie Loiseau, 53 anni, che è stata direttrice della prestigiosa ENA, portavoce dell’Ambasciata francese a Washington e alto funzionario del Ministro degli esteri.

La Loiseau si è formata alla facoltà di Scienze politiche e non ha legami con nessun partito politico.
Ora non resta che vedere come si comporteranno i nuovi ministri e se sapranno davvero portare nelle politica francese quella ventata di novità e di freschezza tanto voluta e invocata da Macron.

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