Gran Bretagna, sotto processo a Londra tre donne per terrorismo. E’ il primo caso nel Regno Unito

Londra. Safaa Boular, a 16 anni, è stata arruolata grazie ai social network da uno dei più grandi reclutatori dello Stato Islamico.

Safaa Boular nela foto della Polizia e nel ritratto nel processo in corso

La ragazza viveva a Vauxhall, una delle zone più ricche del Sud-Ovest di Londra. Passò tre mesi a chattare con lui fino al momento in cui, dopo aver dichiarato il suo amore, annunciò la ferma intenzione di recarsi in Siria. E qui, insieme, intendevano immolarsi.

Il suo contatto era Naweed Hussain, un uomo di 30, il quale gli invio 3.500 euro per pagare il viaggio, promettendogli di “lasciare questo mondo insieme mano nella mano e prendere le vite di altre persone con noi”.

Nella capitale britannica è in corso il processo, dove stanno emergendo importanti particolari. Durante il viaggio, previsto per il 2016, sua sorella maggiore Rizlaine, che oggi ha 22 anni, avrebbe dovuto accompagnarla. Ma Safaa fu intercettata in precedenza dai Servizi Segreti britannici ed il suo passaporto fu stato ritirato per impedirle di raggiungere Raqqa, dove intendeva sposare il suo “fidanzato”.

E così, Safaa, spinta dalla frustrazione per il mancato matrimonio con Naweed progettò un attacco al British Museum, anche se non aveva ancora deciso se farlo con una pistola o con il lancio di granate, che lei chiamava “ananas” durante le loro conversazioni online che alla fine hanno portato al suo arresto. Già dietro le sbarre, la ragazza avrebbe radicalizzato sua sorella e sua madre, formando il primo gruppo terroristico interamente femminile nella storia del Regno Unito.
I tre iniziarono quindi a pianificare quelli che loro chiamavano “le feste del tè del Cappellaio Matto”, un nome in codice che si riferiva al libro Alice nel Paese delle Meraviglie per alludere agli attacchi terroristici che non riuscirono mai a portare a termine.

Quando Safaa venne a sapere che Hussain era morto, nell’aprile dell’anno scorso, affidò alla sorella la missione di portare a termine un attacco, armata di coltello nel Palazzo di Westminster. La Polizia riuscì a contrastare l’azione.

Un attentato contro i cancelli del Parlamento britannico

La famiglia era infatti, tenuta sotto controllo. Gli agenti avevano installato microfoni nascosti nella casa e fingendo di essere membri degli Stati islamici attraverso i social network.

Per aiutare le sue figlie il più possibile, la madre, Mina Dich, 44 anni, le aiutò. Acquistò anche un set di coltelli con la figlia maggiore. tra cui uno con una lama da sei pollici. solo un giorno dopo aver fatto una ricognizione a Westminster.

Rizlaine e Mina hanno ammesso alla Corte le loro colpe per la pianificazione di atti terroristici. Ma Safaa ha negato le accuse, sostenendo, secondo il parere del suo avvocato, che non aveva alcuna intenzione di tentare di uccidere nessuno e che era stata semplicemente sedotta da  un uomo di 30 anni.

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