Guardia Costiera: operazione in Sicilia, in Calabria e in Campania contro l’illecita lavorazione di pelli animali

Palermo. La Guardia Costiera di Palermo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (Palermo), ieri, ha eseguito la perquisizione di 11 tra macelli e stabilimenti dediti alla ricezione e smaltimento di sottoprodotti di origine animale dislocati nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Catania, Reggio Calabria e Napoli.

Operazione della Guardia costiera in molte province del Sud Italia

Oltre ai numerosi illeciti penali riscontrati sono state contestate sanzioni amministrative per una previsione edittale da 48 mila euro a 496 mila euro per violazione delle norme che disciplinano la corretta e lecita gestione di rifiuti.

L’attività ha visto l’impiego, coordinato dal direttore marittimo della Sicilia Occidentale, di circa 80 militari appartenenti alle Direzioni Marittime di Napoli, Catania, Reggio Calabria  nonché ai Comandi dipendenti di  Mazara del Vallo, Gela, Terrasini, Porticello e Termini Imerese.

E’ stato impiegato anche un elicottero della Guardia Costiera messo a disposizione dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto con funzioni di telerilevamento ambientale.
La complessa operazione si inquadra nella continua e puntuale attività di controllo del territorio costiero svolta dalla Guardia Costiera a salvaguardia dell’ambiente e del territorio

L’esecuzione delle misure cautelari è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria al termine di un’attività di indagine complessa che ha preso il via dall’accertamento di un sodalizio dedito  all’illecita lavorazione di pelli animali svolta in un casolare del Comune di Ficarazzi (Palermo) posto nelle immediate vicinanze del fiume Eleuterio.

Qui, secondo quanto emerso dall’inchiesta, gli indagati, in associazione tra loro e per lo svolgimento dell’attività produttiva accumulavano tonnellate di rifiuti consistenti in scarti di bovini e ovini da allevamento in spregio delle più elementari norme di igiene e sicurezza ambientale e senza l’attuazione di protocolli approvati di autocontrollo veterinario, con la compiacenza e compartecipazione di numerosi centri di macellazione del Sud Italia che ne fornivano la materia prima falsificando la documentazione necessaria per il trasporto nel tentativo di rendere vani i successivi controlli sulla filiera.

La Guardia Costiera garantiscevarie attività a protezione dell’ambiente

L’operazione ha condotto al sequestro dello stabilimento abusivo unitamente a 5 mezzi utilizzati per la gestione illecita di sottoprodotti di origine animale e rifiuti.

Contestualmente e congiuntamente a personale dell’ARPA Sicilia e del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’ASP di Trapani, sono stati condotti accertamenti tecnici al fine di verificare, rispettivamente, eventuali inquinamenti del fiume Eleuterio e dei terreni adiacenti nonché il rispetto della normativa igienico-sanitaria  di cui al Regolamento comunitario n. 1069/2009, in materia di gestione di rifiuti provenienti dalle macellazioni.

Nel corso di tali verifiche è stata riscontrata la presenza di una voragine sul terreno prospiciente utilizzata per l’occultamento illecito di scarti di lavorazione.

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