Guardia di Finanza: a Barletta scoperto un centro-massaggi in cui si praticava il meretricio. Arrestato il titolare, una sua complice e sequestrati beni per 500 mila euro

Di Alessandro Margottini               

BARLETTA. Sfruttamento della prostituzione e conseguente sequestro di beni e disponibilità finanziarie per mezzo milione di euro, sono questi gli elementi essenziali di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Barletta nei confronti di un soggetto, titolare di un centro-massaggi, per il quale i GIP del Tribunale di Trani ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

I finanzieri barlettani con il contante rinvenuto durante la perquisizione

Le indagini delle Fiamme Gialle, oltre all’arrestato, hanno riguardato anche una sua complice con la quale, stando alle ipotesi accusatorie formulate dagli inquirenti, avrebbe sfruttato numerose donne di giovane età per l’esercizio del meretricio nel locale in parola. Attività illecita che ha dunque comportato il parallelo sequestro di beni, ritenuti provenire dall’attività medesima e che ben rendono l’idea di quale fosse il “giro d’affari” messo in piedi nella circostanza.

La citata complice (per la quale sono stati invece disposti gli arresti domiciliari) aveva infatti un ruolo “fiduciario” nella vicenda, occupandosi in particolare della gestione degli incassi, della pianificazione degli appuntamenti fissato con la clientela, ecc.

Le giovani donne coinvolte nella vicenda – ovviamente impiegate totalmente “in nero” presso il citato centro benessere – fornivano dunque le loro particolari prestazioni a pagamento.

Per alcuni clienti, inoltre, erano addirittura previste sedute gratis, questo in virtù di una sorta di “punteggio” legato alla frequentazione del locale che, evidentemente, puntava alla “fidelizzazione” dei clienti stessi.

Da notare come la vicenda sia venuta alla luce a seguito di un’attività di polizia economico-finanziaria che la GDF barlettana stava conducendo a contrasto del lavoro nero e irregolare, sfociata poi nella comunicazione di notizia di reato alla locale Autorità Giudiziaria che cosi delegato le pertinenti investigazioni, puntualmente eseguite dai militari attraverso i mezzi tecnici e le metodologie della polizia giudiziaria.

Le prestazioni in argomento, erogate sia da ragazze italiane, sia da ragazze straniere, erano tutte previste all’interno di un autentico tariffario con prezzi che oscillavano da un minimo di 100 ad un massimo di 300 euro in ragione della loro tipologia, il tutto sotto la gestione del titolare del centro che ora sarà chiamato a rispondere del corrispondente capo d’imputazione in concorso con la sua factotum.

Da notare inoltre come durante l’esecuzione delle suddette misure giudiziarie i finanzieri abbiano rinvenuto 16.000 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio.

Soldi che gli operatori della GDF hanno scovato all’interno dell’abitazione del titolare del centro-massaggi, grazie all’ausilio delle unità cinofile specializzate nella ricerca di banconote – i cosiddetti  “cash dog” – in forza al Comando provinciale di Bari.

Un cash dog in operazione

Tra le disponibilità finanziarie ed i beni finiti sotto sequestro figurano i conti correnti e due autovetture riconducibili all’imprenditore, oltre al suddetto centro-massaggi momentaneamente affidato a un amministratore giudiziario.

A margine della vicenda va comunque puntualizzato come il relativo procedimento penale si trovi tutt’ora nella sua fase preliminare, pertanto le responsabilità degli indagati potranno essere confermate soltanto a seguito di sentenza irrevocabile di condanna sussistendo, fino a quel momento, la presunzione d’innocenza.

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