Guardia di Finanza: a Belluno scoperta una donna romena dedita al meretricio, evasore totale. Beni e disponibilità finanziarie per oltre 3,4 milioni di euro sequestrati

BELLUNO. Dedita all’attività di meretricio, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio ed anche evasore totale poiché completamente sconosciuta al Fisco, è questo il “profilo” di una cittadina romena dai finanzieri del Comando provinciale di Belluno, nei cui confronti è stato eseguito un sequestro preventivo – finalizzato alla confisca – per oltre 3 milioni e 400 mila euro, somma che per gli inquirenti è pari al profitto dei reati che gli vengono al momento contestati.

I finanzieri del Nucleo PEF di Belluno durante le perquisizioni

La vicenda in cronaca, che ha altresì visto l’esecuzione di diverse perquisizioni effettuate nelle province di Treviso, Venezia e Padova, è emersa grazie al minuzioso lavoro degli specialisti del Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) di Belluno, i quali hanno accentrato le loro attenzioni investigative su una 50enne di nazionalità rumena residente nel Trevigiano, più in particolare sui numerosi acquisti di immobili realizzati in pochi anni dalla donna, alcuni dei quali anche di rilevante valore.

La prosecuzione delle indagini, che i finanzieri del Nucleo PEF bellunese hanno portato avanti avvalendosi anche di accertamenti bancari, intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione appositamente delegati dalla competente Autorità Giudiziaria, hanno presto consentito ai militari di scoprire come la stessa fosse abitualmente dedita all’attività di meretricio, con “clienti” disposti a pagare laute cifre per le sue prestazioni nonché coadiuvata nei suoi affari da tre altri soggetti (due milanesi e un trevigiano).

Proprio dagli accertamenti di natura bancaria sono così emersi gli accreditamenti di rilevanti entrate finanziarie da parte di uno dei citati soggetti, somme che venivano utilizzate per l’acquisto speculativo in proprio degli immobili compravenduti (terreni e fabbricati); il tutto agevolato dal contributo dei suoi più stretti famigliari oltre che di un cittadino rumeno residente nella provincia trevigiana, persone che hanno accettato d’intestarsi diversi rapporti di conto corrente e diversi immobili compravenduti.

Il giro d’affari che gli investigatori della GDF bellunese sono riusciti a ricostruire in capo alla cittadina romena – realizzato tra 2016 ed il 2023 – supera la più che ragguardevole cifra di 3.800.000 di euro; proventi di natura illecita impiegati per l’acquisto di 19 immobili siti nelle province di Treviso, Padova, Belluno e Venezia, la maggior parte dei quali successivamente e sistematicamente rivenduti (anche in perdita).

Un fattore questo che, per gli stessi inquirenti, comproverebbe chiare operazioni di “ripulitura” delle ingenti somme di denaro derivanti dall’attività illecita della donna.

All’esito delle predette investigazioni sono finiti sotto i sigilli del Tribunale 2 fabbricati, un terreno, 4 autovetture e rilevanti disponibilità finanziarie giacenti presso diversi istituti bancari/finanziari.

Sotto sequestro anche 9 device che gli investigatori ritengono utili per la successiva disamina della notevole documentazione amministrativa contenuta nelle loro memorie digitali, e che dunque potrebbero condurre a ulteriori sviluppi.

Resta in ogni caso inteso come alle persone sottoposte ad indagini vada riconosciuta la presunzione d’innocenza, la quale rimarrà imprescritta sino ad eventuale e definitivo pronunciamento di una sentenza irrevocabile di condanna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore