Guardia di Finanza: a Catania sequestro di droga in mare aperto. Bloccato carico da 540 chili di cocaina e arrestato l’intero equipaggio di un peschereccio

Di Michele Toschi                           

CATANIA. È davvero notevole il risultato conseguito al termine di una nuova operazione antidroga condotta di finanzieri del Comando provinciale di Catania i quali, in collaborazione con i colleghi del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Palermo, del Comando Operativo Aeronavale (COAN) di Pratica di Mare (Roma) nonché avvalendosi del supporto fornito del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (SCICO), hanno individuato e sottoposto a sequestro 540 kg di cocaina e tratto in arresto 5 soggetti.

I finanzieeri operanti mentre procedono al recupero del carico di droga

L’importante operazione, sviluppatasi sulla scorta di attività condotte da unità specializzate del Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) di Catania, costituisce l’epilogo di specifici monitoraggi che gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno effettuato su determinate rotte marittime.

In tale contesto, avvalendosi delle potenzialità operative garantite dalla componente aeronavale del Corpo e di quelle info-investigative tipiche dello SCICO, la suddetta attività di monitoraggio è andata a concentrarsi sul tratto di mare che collega la provincia etnea e quella ragusana, consentendo di rilevare alcuni movimenti giudicati “anomali” di un motopeschereccio tenuto sotto osservazione dai militari il quale, anziché esercitare la normale attività di pesca, è stato notato recuperare diversi strani colli che galleggiavano in mare aperto.

Finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata al lavoro

Constatato quanto sopra, le unità navali del suddetto ROAN hanno proceduto ad intercettare l’imbarcazione con l’ausilio delle unità navali del Corpo al fine di procedere a un controllo approfondito che, difatti, ha permesso di trovare a bordo ben 18 colli (dal peso di circa 30 chili  ciascuno) accuratamente imballati a tenuta stagna.

Una protezione che, evidentemente, serviva a proteggerne il “delicato” contenuto dalle infiltrazioni d’acqua salmastra, nonché ad evitarne l’affondamento in mare grazie ad una serie di galleggianti agli stessi colli attaccati.

Considerate tali evidenze, che per operatori di polizia esperti nella lotta ai traffici illeciti in mare indicavano già molto, specialmente in virtù delle strane operazioni di “ripescaggio” di tali colli precedentemente osservate, si è dunque passati all’apertura dei colli medesimi che erano ricolmi di centinaia e centinaia di panetti costituiti da sostanza biancastra, e che al narcotest è risultata essere cocaina.

Con ogni probabilità la droga era stata lanciata in mare da qualche nave-cargo, ma che il peschereccio in questione ha recuperato entro breve tempo per portarla sulla terraferma.

La competente Autorità Giudiziaria, immediatamente informata del ritrovamento dai finanzieri catanesi, ha dunque disposto il sequestro dei 450 panetti rinvenuti (peso complessivo di oltre 5 quintali al lordo del relativo confezionamento), nonché dell’imbarcazione da pesca impiegato per l’illecito trasporto.

I 5 membri dell’equipaggio – di cui 4 italiani e un cittadino serbo – sono stati invece arrestati in flagranza di reato con l’accusa di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Per gli stessi inquirenti quel quantitativo di cocaina, qualora fosse riuscito ad arrivare sulle piazze dello spaccio clandestino, avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali del settore guadagni nell’ordine di oltre 100 milioni di euro.

A margine della brillante operazione in cronaca va comunque ricordato che gli arrestati sono da ritenersi presunti innocenti fintanto che, nei loro stessi confronti, non sia intervenuta una sentenza definitiva di condanna che pertanto ne dichiari le rispettive responsabilità.

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