Guardia di Finanza: a Como entrano in Italia con un “nulla da dichiarare”: Ma portavano oltre 200.000 euro. Fermata una coppia di stranieri

Di Massimo Giardinieri

Como. Stavano entrando in territorio italiano a bordo di un treno proveniente dalla Germania e con loro avevano 200.650 euro non dichiarati, per questo i finanzieri del Comando Provinciale di Como – Gruppo di Ponte Chiasso, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (ADM) di Como, li hanno fermati sequestrandogli il 50% della somma eccedente (a garanzia del pagamento delle sanzioni che saranno poi irrogate ai due trasgressori con specifici provvedimenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze).

I soldi rinvenuti e sequestrati

L’episodio, uno dei tanti legati al traffico di valuta con il vicino territorio svizzero che da sempre vedono le Fiamme Gialle comasche impegnate nel reprimere il fenomeno, ha visto protagonisti una coppia di coniugi bulgari che – via treno – avevano ormai raggiunto il Belpaese.

Alla prevista domanda posta da finanzieri e doganieri, ovvero se avessero con loro denaro e/o altri strumenti finanziari negoziabili per importo pari o superiore ai diecimila euro, ambedue gli stranieri hanno risposto negativamente.

Come però spesso avviene in questi casi è l’esperienza operativa a fare la differenza per questo, non convinti dalla placida risposta dei due, i finanzieri e doganieri responsabili del controllo su quel convoglio ferroviario li hanno inviatati a scendere per provvedere ad un più approfondito riscontro doganale presso gli uffici della locale Sezione Operativa Territoriale.

I sospetti degli stessi operatori trovavano presto conferma giacché nel bagaglio dell’uomo hanno rinvenuto la somma di 81.630 euro, mentre in quello della donna i soldi arrivavano ai 119.020 euro, tutti in fruscianti banconote da 50 – 100 – 200 e 500 euro.

Visto che l’eccedenza di valuta trasportata oltre i diecimila euro superava per entrambi la soglia dei 40 mila euro (stabilita come una delle condizioni che consentono l’oblazione immediata così come previsto dalla vigente normativa valutaria), il competente Ufficio Doganale ha dunque proceduto al sequestro di cui sopra.

L’attività qui descritta è segnatamente volta a garantire l’osservanza delle prescrizioni contenute Decreto legislativo n. 195/08 in materia valutaria, e va dunque a ricomprendersi in un più generale dispositivo di controlli confinari che la Guardia di Finanza attua ormai da decenni in sinergia con le Autorità doganali.

Va peraltro ricordato che tali sequestri di valuta consentono spesso di acquisire indizi su flussi di capitali non dichiarati all’atto del trasferimento all’estero e/o di rientro in Italia, e ciò comporta dunque successivi approfondimenti economico-finanziari con particolare riferimento a quelli di natura fiscale.

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