Guardia di Finanza: a Firenze scoperto maxi giro di fatture inesistenti nel settore carburanti. Sequestrati beni per 8 milioni di euro

Di Fabio Mattei

Firenze. Un giro di fatture per operazioni inesistenti il cui importo è difficile persino da immaginare, ma che i Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze – Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e 2° Nucleo Operativo Metropolitano, sono comunque riusciti a ricostruire accertando una nuova maxi frode fiscale all’IVA (da 8 milioni di euro) e che ancora una volta ha interessato il settore dei carburanti.

Scoperto un maxi giro di fatture inesistenti per il settore carburanti

La complessa indagine della GdF fiorentina, in particolare, si è rivolta verso alcune società cooperative della zona facenti capo ad un consorzio avente sede a Pistoia, le quali avevano effettuato ingenti acquisti (poi rivelatisi inesistenti) di gasolio per autotrazione da un’altra società del pratese, per effetto dei quali potevano dunque contabilizzare ingenti crediti IVA, peraltro giustificati dall’emissione di numerosissime fatture false attestanti finti servizi di autotrasporto e consegna del prodotto petrolifero in favore di 6 società estere, tutto ciò in esenzione dell’imposta sul valore aggiunto poiché si trattava di cessioni cosiddette “intracomunitarie”.

L’escamotage adottato per l’occasione permetteva dunque agli artefici della frode di crearsi qualcosa come 8 milioni di euro in crediti IVA, del tutto inesistenti ma documentati attraverso un abnorme giro di fatture per operazioni insistenti (chiamate FOI in gergo tecnico), il cui importo supera i 75 milioni di euro e che gli investigatori della GdF sono comunque riusciti a svelare nella totale insussistenza dei servizi di trasporto resi nonché dei costi asseritamente sostenuti dai truffatori.

Al termine delle operazioni il GIP del Tribunale di Firenze, sulla base delle schiaccianti prove fornite dai militari delle Fiamme Gialle, ha dunque disposto un sequestro preventivo di beni – per equivalente – dal valore di 8 milioni di euro, puntualmente eseguito nei confronti delle cinque cooperative finite al centro delle indagini nonché di sette responsabili tra rappresentanti legali e consiglieri.

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