Guardia di Finanza: a Foggia un’operazione contro la criminalità organizzata dauna. Eseguiti 16 arresti

Di Gianluca Filippi

Foggia. Sono oltre 100 i militari della Guardia di Finanza i quali, con il supporto di unità cinofile oltre che di elicotteri del Corpo, sono impegnati dalle prime ore di stamani nell’esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di altrettanti soggetti indagati per spaccio di sostanze stupefacenti, fabbricazione e detenzione illecita di armi clandestine, furto, ricettazione ed evasione.

I finanzieri durante le attività di intercettazione telefonica

Gli arresti in cronaca scaturiscono da una pregressa indagine che lo scorso anno aveva già consentito l’arresto di altre 10 persone, ritenute responsabili di azioni estorsive oltre che di furti, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi.

Nello stesso filone investigativo, in cui i finanzieri del Comando provinciale di Foggia hanno lavorato in collaborazione con i colleghi del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) di Roma e con quelli del Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) di Bari, è stato possibile portare alla luce un florido traffico di droga (cocaina in particolare) con base nel rione foggiano del “Candelaro”, ove la stessa droga veniva stoccata, lavorata nonché suddivisa in dosi per la minuta vendita clandestina.

Le dosi in parola, come appurato dagli investigatori delle Fiamme Gialle, venivano poi fatte recapitare ai pusher attivi nelle locali piazze di spaccio, mentre le comunicazioni tra i trafficanti avvenivano mediante schede telefoniche intestate a extracomunitari con il classico utilizzo di linguaggi “criptici”, come anche con messaggi o semplici squilli, ciò in base ad un proprio “codice” appositamente concordato ed efficace sia per indicare i siti di consegna della “roba”, sia per sviare eventuali intercettazioni.

Nell’ambito delle medesime indagini i finanzieri hanno altresì identificato una persona, anch’essa residente nella provincia dauna, il quale, su richiesta degli altri indagati, avrebbe modificato artigianalmente alcune pistole a salve trasformandole in vere e proprie armi da fuoco da utilizzare in attività delittuose.

Gli stessi investigatori sono stati altresì in grado di ricostruire i dettagli dell’avvenuto furto di centinaia di quintali di acciaio, che i malfattori avrebbero sottratto da un deposito della società Trenitalia SPA sito nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Foggia (avvalendosi al riguardo di due dipendenti infedeli).

Parallelamente ai citati arresti i militari hanno altresì eseguito in città – oltre che nelle località di Lucera, Bovino, Orsara di Puglia e Serracapriola – altrettante perquisizioni nel corso delle quali hanno rinvenuto due pistole, due fucili e centinaia di munizioni di vario calibro; armi che vanno ad aggiungersi alle quattro pistole già sequestrate nel corso delle indagini.

È opportuno evidenziare che il procedimento giudiziario si trovi attualmente nella fase delle indagini preliminari, per tale motivo – indipendentemente dal quadro indiziario fornito dalle indagini e dai conseguenti provvedimenti cautelari, agli indagati va ancora riconosciuta la presunzione di non colpevolezza sino ad eventuale e definitivo accertamento delle responsabilità, da decretarsi attraverso sentenza irrevocabile di condanna.

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