GENOVA. Sono cinque i membri di un’associazione criminale arrestati dai finanzieri del Comando Provinciale di Genova, al termine di una vasta operazione al contrasto del contrabbando internazionale di sigarette condotta dalla Procura Europea (EPPO).

I militari della GDF di Genova nel corso di un’intercettazione
L’associazione in parola era composta da soggetti di nazionalità nordafricana ed i loro traffici intercorrevano tra l’Italia e la Francia, per questo motivo è stato spiccato un mandato di arresto europeo nei confronti di un ulteriore componente, rintracciato Oltralpe dagli agenti della Police Nationale – Brigata nazionale di ricerca dei fuggitivi (BNRF).
Secondo gli inquirenti gli arrestati sono responsabili di aver dato vita ad un sodalizio criminoso dedito all’importazione dalla Tunisia in Italia d’ingenti quantitativi di sigarette in contrabbando, da piazzare poi sul mercato nero italiano e francese.
Le indagini sviluppate dai militari della GDF genovese, sotto l’iniziale coordinamento della locale Procura della Repubblica e successivamente della Procura Europea, hanno dimostrato come gli arrestati agissero secondo un collaudato sistema nel quale era coinvolta un’impresa tunisina – gestita dai citati sodali – che spediva in Italia container di generi alimentari tipici del Paese nordafricano, simulando al riguardo operazioni commerciali con imprese italiane. Spedizioni nelle quali venivano occultati carichi di “bionde” di peso variabile tra i 500 ed i 700 chili .
Una volta giunto in Italia il carico veniva quindi gestito da altri membri dell’organizzazione incaricati delle operazioni di sdoganamento, effettuate anche avvalendosi di documentazione abilmente falsificata e con la quale riuscivano così a trarre in inganno gli spedizionieri incaricati delle pratiche doganali, oltre che i funzionari dell’ADM (Agenzia dei Monopoli).
Una volta portate a termine le suddette operazioni la merce veniva quindi temporaneamente stoccata presso un magazzino nel Nord-Italia, dove altri membri dell’organizzazione provvedevano a prelevare il carico di tabacchi lavorati esteri occultato all’interno dei generi alimentari, mentre altri carichi giunti in diversi porti italiani venivano inviati – via terra – in Costa Azzurra, ciò grazie all’appoggio garantito da un sodale residente a Nizza e che poteva occuparsi tanto del ritiro quanto dell’immagazzinamento delle sigarette.
In alcuni casi l’organizzazione spediva in Italia anche sigarette contraffatte, come dimostrato da un sequestro operato al porto del capoluogo ligure nell’agosto del 2020 (798 chili di sigarette delle quali 422 chili riportanti il marchio di fabbrica contraffatto), al quale è seguito un analogo sequestro da parte della GDF di Livorno che nel porto cittadino intercettò due mesi dopo oltre 6 quintali di sigarette contrabbandiere nascoste tra scatole di dolciumi tipici della Tunisia.
Le indagini, che hanno anche beneficiato della collaborazione dell’ufficio di EPPO in Francia nonché dell’Agenzia per le Dogane di Nizza, hanno inoltre consentito di ricondurre alla stessa organizzazione un carico di tabacco sequestrato nel 2019 in provincia di Verona, allorquando i militari delle fiamme gialle rinvenirono 450 chili di sigarette occultate all’interno di alcuni bancali di bibite utilizzate come carico di copertura.
Il danno economico causato al bilancio nazionale oltre che al bilancio dell’Unione europea si avvicina al mezzo milione di euro, ma si stima che i numerosi traffici illeciti di tabacchi lavorati esteri perpetrati nel tempo dal gruppo contrabbandiero oggi smantellato abbiano causato danni finanziari ancor più ingenti.
La stessa Procura Europea precisa in ogni caso come le ipotesi investigative al momento delineate siano state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza, dunque ogni responsabilità penale nei confronti degli indagati non potrà essere dichiarata prima di un’intervenuta sentenza irrevocabile di condanna.
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