Guardia di Finanza: a Livorno sorpreso ad immergersi vicino alla motonave-rigassifigatore giunta da pochi giorni a Piombino. Elevata una sanzione da 3.500 euro

LIVORNO. È costata assai cara – ma poteva andare decisamente peggio – l’uscita in mare di un sub apneista sanzionato dai Finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Livorno, poiché sorpreso ad immergersi in una zona interdetta del porto di Piombino (Livorno), nello specifico all’interno dello spazio acqueo adiacente alla motonave “GOLAR TUNDRA”.

Lo specchio d’acqua interdetto dove è stato sorpreso il sub

La “GOLAR TUNDRA”, come noto, è stata scelta per l’importantissima infrastruttura del rigassifigatore ed è giunta nello scalo marittimo toscano nei giorni scorsi, dove maestranze altamente specializzate la stanno allestendo per la sua delicata funzione energetica che andrà assicurata con tutte le sicurezze – previste ed aggiuntive – imposte dalla situazione.

Sono stati i Finanzieri della dipendente Sezione Operativa Navale di Portoferraio a notare la strana presenza di un gommone fermo all’ancora, ed immediatamente si sono diretti verso in natante per capire come fosse arrivato nella vietatissima “banchina est” esterna al porto piombinese.

Avvertita la presenza dell’imbarcazione della Guardia di Finanza, il sub in questione è dunque riemerso ed è stato solo grazie alla perizia marinaresca, oltre all’esperienza dei militari, se la circostanza non ha avuto brutte conseguenze, atteso che lo stesso subacqueo non era nemmeno dotato della prevista (ed obbligatoria) boa con bandierina rossa con banda obliqua bianca utilizzata per segnalare la presenza di subacquei.

Sommozzatori della Guardia di Finanza si preparano a un’immersione

L’uomo è stato, dunque, fatto salire a bordo per gli accertamenti di rito, ed è stato al termine di questi che gli sono state contestate due specifiche violazioni amministrative (omessa segnalazione e navigazione in zona interdetta), che gli hanno comportato una salata sanzione da 3.500 euro.

Sulla vicenda è senz’altro opportuno rilevare come – all’indomani dell’avvio piano generale di adeguamento portuale per le specifiche esigenze connesse al rigassifigatore – la zona in questione soggiaccia a particolari regole e limitazioni imposte da esigenze di ordine e sicurezza pubblica oltre che di safety marittima.

Guidone del Servizio Navale Guardia di Finanza

Il primo aspetto è delineato da specifiche ordinanze emesse della Questura di Livorno, mentre per l’interdizione del citato specchio acqueo è stata emessa una dedicata ordinanza a cura dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino.

È importante, inoltre, sottolineare che tali interventi, che a pieno titolo rientrano nelle attività di Polizia del mare, assumono soprattutto una chiave preventiva per la sicurezza di tutti gli utenti, professionisti, diportisti, appassionati di subacquea e semplici bagnanti.

Sulle aree di demanio marittimo il Servizio Navale del Corpo assicura anche una costante vigilanza che si integra con quella svolta – a terra – dai Reparti territoriali Guardia di Finanza, per il contrasto d’ogni forma di traffico illecito perpetrato via mare come anche per la ricerca di violazioni alle norme ambientali.

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