Guardia di Finanza: a Lodi operazione “Bomber”. Scoperto un giro di sostanze dopanti nel mondo del body building. Denunciati 8 responsabili

Di Dario Gravina

Lodi. Ha un nome più che eloquente l’operazione che i Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno portato a termine nel torbido mondo del doping che interessa lo sport amatoriale e che, nonostante i rigori introdotti da una specifica normativa (legge numero 376/2000), ciclicamente seguita a riproporsi con episodi d’inquietante cronaca dietro i quali proliferano i soliti interessi economici, nonché una sub-cultura del risultato facile da ottenere ad ogni costo e con ogni mezzo.

Il sequestro di farmaci da parte della Guardia di Finanza

Nel caso in questione, il tutto ha preso avvio da un monitoraggio che gli investigatori della GDF lodigiana hanno compiuto su Internet, e che li ha portati dapprima a scoprire la parallela attività di un personal trainer il quale – senza alcun previsto titolo abilitativo – non si limitava a compilare tabelle di allenamento per body builder agonisti, bensì ne curava anche i delicati aspetti legati alla loro alimentazione dispensando piani dietetici che, invece, sono appannaggio di dietologi e nutrizionisti.

Quel che inizialmente poteva sembrare un “peccato veniale”, una sorta di sopravvalutazione delle proprie competenze professionali ed esperienziali, ha invece rivelato un rovescio dalle fattezze chiaramente criminali e nel quale sono risultati coinvolti anche altri soggetti.

Lo sviluppo investigativo della vicenda ha infatti portato alla luce l’esistenza di un gruppo costituito da 8 persone tra le quali, oltre al personal trainer lodigiano, compare anche un farmacista della zona e che rappresenta una figura-chiave nella vicenda.

Professionista sanitario in questione, come dimostrato dai finanzieri, garantiva per tutti l’approvvigionamento di farmaci ad azione anabolizzante, in completa assenza di qualsivoglia prescrizione medica. Farmaci che – una volta ceduti a caro prezzo – finivano per essere iniettati nei corpi di atleti gravitanti nel mondo delle competizioni del Body Building; persone disposte a pagare bene, non creare problemi (e rischiare molto) pur di veder accrescere in poco tempo la propria massa muscolare e dunque migliorare artificiosamente le prestazioni in gara.

Secondo quanto accertato dagli investigatori delle Fiamme Gialle, i responsabili di questo illecito commercio hanno ceduto ai propri clienti farmaci steroidei vietatissimi in ambito sportivo e contenenti principi attivi dai nomi noti come: nandrolone, testosterone, boldenone (normalmente utilizzato in veterinaria) nonché il GH, ovvero il pericoloso ormone della crescita di difficile rintracciabilità ai controlli anti-doping ma che, se iniettato in fisici sani, è in grado di provocare serissimi ed irreversibili effetti collaterali.

Il “successo” di tale commercio era peraltro testimoniano da un numero sempre crescente di acquirenti che i finanzieri hanno individuato nel corso dell’indagine, parallelamente ai rilevanti ricavi illeciti che venivano giustificati dietro lo schermo di fittizie e generalizzate “consulenze sportive”.

All’esito di un’attività d’indagine che ha sondato a fondo ogni angolo della vicenda, i responsabili sono stati dunque deferiti alla Procura della Repubblica di Lodi che ora li chiama in causa per i reati di utilizzo o somministrazione di farmaci o altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, esercizio abusivo della professione medica, ricettazione e somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica.

Da rilevare, altresì, come le parallele perquisizioni disposte durante l’operazione abbiano consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro oltre 470 compresse e fiale contenenti le sopracitate sostanze dopanti ad effetto anabolizzante, a cui si aggiunge una piccola quantità di sostanze stupefacenti.

La Guardia di Finanza sensibilizza gli atleti (in special modo quelli più giovani) a non ricorrere a sostanze dopanti di nessun genere, il cui uso, detenzione e spaccio – tra l’altro – rappresentano un illecito di natura penale oltre che una chiara violazione dei regolamenti anti-doping a cui tutte le Federazioni del CONI e gli Enti di promozione sportiva si attengono.

Dietro chi propone queste pericolose sostanze non c’è mai l’interesse per l’atleta, bensì soltanto l’obiettivo di guadagnare soldi senza curarsi minimamente degli effetti collaterali che possono colpire chi le assume.

Tali illeciti possono però essere segnalati attraverso il numero di pubblica utilità della GDF “117”, attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.

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