Di Pierluca Cassano
MILANO. I Finanzieri del Comando provinciale di Milano, unitamente a personale dell’Ufficio di Polizia Frontiera Aerea di Fiumicino, hanno tratto in arresto presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino, al termine di un procedimento di estradizione, un cittadino italiano che si era sottratto alla misura cautelare emessa nei suoi confronti nel 2023 dal GIP del Tribunale di Milano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) meneghina.

L’attività investigativa, sviluppata sino alla fine del 2023 dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorgonzola, aveva consentito di disarticolare un’organizzazione criminale, della quale il latitante è considerato soggetto apicale, dedita alla commissione di plurimi reati economico-finanziari (emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, indebite compensazioni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, omesso versamento dell’I.V.A., reati fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, somministrazione illecita di manodopera e successivo riciclaggio di denaro), taluni dei quali compiuti con l’aggravate dall’agevolazione mafiosa, in quanto finalizzati a favorire soggetti organici alla cosca di ‘ndrangheta Accorinti-Melluso di Briatico (Vibo Valentia), consorziata con la cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia).
Nei confronti dell’indagato, resosi latitante in territorio estero (Emirati Arabi Uniti), fu quindi emesso un provvedimento di ricerca in campo internazionale con richiesta di estradizione.
Nei giorni scorsi, conclusasi positivamente la procedura estradizionale, il soggetto è giunto in Italia con volo da Dubai, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Espletate le formalità di rito, lo stesso è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Civitavecchia (Roma), in attesa del definitivo trasferimento presso la Casa Circondariale di Milano “San Vittore”.
La responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata con la sentenza irrevocabile di condanna. Il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, in attesa di giudizio definitivo, è doveroso sottolineare che vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.
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