MILANO. Quaranta misure cautelari personali sono state eseguite, oggi, nell’ambito dell’operazione “Money Delivery”, condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Milano e che ha permesso di porre fine alle attività di due distinti gruppi criminali, entrambi attivi nel traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana, hashish nonché droghe sintetiche) uno nell’area meneghina mentre l’altro tra la Lombardia e il Nord Europa.
Le molte misure cautelari in questione, emesse dal GIP del Tribunale di Milano, giungono al termine di un’ampia attività d’indagine (che peraltro si intreccia con un’altra analoga attività conclusa oggi dal ROS dei Carabinieri e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria), che le Fiamme Gialle milanesi hanno portato a termine sotto l’efficace coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, oltre che con l’indispensabile collaborazione garantita dai colleghi del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e di quelli in forza ad altri Reparti territoriali del Corpo.
Secondo gli inquirenti la rete criminale sgominata oggi dalla GDF riusciva a far entrare dall’Olanda camion carichi di cocaina, marijuana e droghe di origine sintetica, che poi venivano stoccati in magazzini siti nel Varesino prima di essere distribuiti sul territorio lombardo in cui c’è sempre una forte e diffusa richiesta di queste sostanze.
Sono stati centinaia i militari delle Fiamme Gialle impegnati negli arresti come anche nei sequestri e nelle perquisizioni eseguite in tutta Italia con il supporto dei mezzi aerei del Corpo, un dispiegamento di forze giustificato anche dalla ramificazione delle citate consorterie oltre che dal volume dei traffici realizzati, che gli inquirenti hanno accertato essere di circa 645 chili di cocaina, 240 chili di hashish e 30 chili di ketamina, tutti giunti dal Nord Europa.
D’indiscusso rilievo criminale sono inoltre alcuni dei destinatati dei provvedimenti di arresto eseguiti nell’ambito dell’operazione”, tra i quali figurano B.B. (storico distributore in “esclusiva” della droga destinata ai gruppi di ‘ndrangheta presenti in Lombardia), nonché R.I. (meglio conosciuto come il broker della camorra) affermatosi come uno dei più importanti trafficanti a livello mondiale e già arrestato a Dubai nell’agosto 2021.
Dalle risultanze emerse i due erano in rapporti d’affari tra loro, e proprio l’esponente di ‘ndrangheta avrebbe acquistato i carichi di droga da R.I. nonché da un altro presunto broker per rifornire di “roba” i clan del Milanese, in altre parole una vera e propria “associazione lombarda” di trafficanti ma comunque composta da molti soggetti ritenuti diretta espressione della criminalità organizzata calabrese.
L’operazione, come detto sopra, oltre a porre fine ad un traffico internazionale gestito da soggetti di tale pericolosità, ha parallelamente permesso di individuare gli appartenenti ad una seconda organizzazione di trafficanti basata nel quartiere meneghino di Quarto Oggiaro, altra piazza di spaccio definita “storica” nel quale la droga veniva stoccata, tagliata ed infine rivenduta.
Da rilevare inoltre come per i 40 arrestati, 38 di questi siano stati associati in carcere, mentre i restanti 2 si trovano agli arresti domiciliari.
Per tutti i soggetti implicati nella vicenda va comunque fatta salva la presunzione d’innocenza, pertanto vanno ancora riconosciuti come non colpevoli fin quando non sarà intervenuta nei loro confronti una sentenza irrevocabile di condanna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA