Di Antonio Leone
Napoli. Una frode fiscale quasi elegante per le modalità con cui era stata realizzata, ma che i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli – Gruppo Giugliano in Campania, hanno scoperto eseguendo 21 misure cautelari e reali nei confronti di altrettante persone e società, nonché effettuando un sequestro preventivo di beni per oltre 15 milioni di euro.
L’indagine è scaturita dalla denuncia presentata da una società di Latina la quale, consultando il proprio “cassetto fiscale”, aveva rilevato molteplici compensazioni dei suoi debiti con il Fisco previo utilizzo di crediti IVA da parte di un’impresa di Marano (Napoli), quest’ultima però completamente sconosciuta alla società pontina.
Ed è stato a questo punto che sono entrati in scena gli investigatori delle Fiamme Gialle i quali, sotto la direzione della Procura della Repubblica partenopea, hanno presto svelato un ingegnosissimo sistema truffaldino realizzato da un commercialista maranese, peraltro socio oltre che consulente fiscale di due società.
Proprio queste società, secondo quanto ricostruito dai militari della GdF, avevano acquistato alcuni fantasiosi brevetti (poi risultati del tutto inesistenti) quali un “sistema piastra con cuscinetto a sfera per edifici antisismici” ed un “tagliaerba robotizzato a guida autonoma alimentato ad energia solare”.
Entrambi i brevetti risultavano ceduti da un’impresa napoletana, attiva però nel settore della ristorazione e neanche più operativa.
L’importo dell’inesistente compravendita, secondo quanto dichiarato dai truffatori, ammontava a ben 24.000.000 di euro; fattore questo che per le società che avevano acquisito i citati brevetti aveva dunque generato un credito IVA di circa 5 milioni e 300mila euro, successivamente utilizzati nel 2017 e nel 2018 dal commercialista di Marano per compensare – con l’istituto del cosiddetto “accollo tributario” – i debiti fiscali di terze società operanti in diverse regioni italiane.
Il complesso artifizio contabile aveva cosi consentito di operare un indebito abbattimento delle somme dovute al Fisco, ma che si è invece tramutato nei pesanti provvedimenti cautelari eseguiti quest’oggi.
L’operazione, condotta tra le province di Napoli, Milano, Lodi, Ferrara, Perugia, Macerata e Sassari, ha consentito di mettere i sigilli su oltre 80 rapporti finanziari, 16 unità immobiliari, 18 autoveicoli, quote societarie e quote di partecipazione, nonché diversi altri beni di pregio tra cui televisori a maxi schermo ed abiti griffati rinvenuti nelle abitazioni degli indagati, il tutto per un valore che è pari all’evasione fiscale messa in atto da 14 responsabili deferiti all’Autorità Giudiziaria.
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