Guardia di Finanza: a Palermo operazione “Duty Free”. Sgominata un’organizzazione criminale di contrabbandieri di sigarette. Quindici arresti e sequestri patrimoniali per 1,5 milioni di euro

Di Dario Gravina

Palermo. Associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette e traffico di sostanze stupefacenti, sono queste le accuse che stamani hanno comportato l’esecuzione di 15 misure cautelari personali (delle quali 3 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 obblighi di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria) disposte nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e portata a termine dal finanzieri del locale Comando Provinciale in collaborazione con quelli di Napoli.

Operazione della GDF a Palermo

L’operazione denominata “Duty Free” è stata avviata a novembre 2019 nei confronti di un sodalizio criminale, con base nel capoluogo siciliano e fornitori a Napoli, il quale aveva avviato una fiorente attività di contrabbando e commercio di tabacchi lavorati esteri (TLE), che venivano acquisti in territorio partenopeo ad opera di un procacciatore per poi venire trasportati a Palermo dove andavano ad essere temporaneamente stoccati in un immobile affittato in centro città, prima di essere commercializzati.

I trasporti dei TLE di contrabbando da Napoli avvenivano attraverso corrieri dell’organizzazione preceduti da staffette che, come normalmente avviene in questi traffici, avevano il compito precedere il carico avvisando della presenza su strada di posti di controllo delle Forze di Polizia.

Con il manifestarsi dell’emergenza pandemica da COVID-19, e con le conseguenti limitazioni alla circolazione di automezzi privati, l’organizzazione di contrabbandieri non si è comunque persa d’animo, organizzando un sistema di trasporto ancor più “insidioso” ed impiegando allo scopo corrieri commerciali autorizzati i quali, all’oscuro del traffico nel quale erano stati coinvolti, trasportavano le sigarette di contrabbando sino a Palermo in un proprio magazzino di stoccaggio ove venivano poi ritirate da un autista del gruppo criminale per conto di società inesistenti.

Nel corso delle indagini, che finanzieri hanno condotto ricorrendo anche ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, riprese video e pedinamenti, si era già pervenuti al sequestro di circa 700 chili di “bionde” arrestando in flagranza di reato tre corrieri, ma secondo gli inquirenti – in soli 7 mesi – l’organizzazione contrabbandiera oggi sgominata avrebbe movimentato sull’asse Napoli-Palermo oltre 5 tonnellate di sigarette.

Da rilevare come nel corso delle attività i militari delle Fiamme Gialle abbiano rinvenuto e sequestrato anche un modesto quantitativo di hashish (1 chilo) ma che comunque dimostra l’interesse della banda ad allargare i propri traffici anche a quello delle droghe, e che gli ha dunque comportato anche un secondo capo d’accusa.

Sotto il profilo finanziario della vicenda, è da notare come il prezzo d’acquisto dei citati TLE sulla piazza napoletana fosse di 22 euro a stecca (ovvero il 50% in meno rispetto alle sigarette in libera vendita), successivamente ricaricato fino a 27 euro come cifra di acquisto all’ingrosso a Palermo, per poi giungere ai 35 euro alla stecca quale prezzo finale di minuta vendita praticato sui “bancarielli” sparsi tra i quartieri di Oreto-Stazione, Settecannoli, Borgovecchio, Brancaccio e Zen; il tutto per un volume complessivo d’affari superiore ai 2.400.000 euro.

Un business illecito di tutto rispetto dunque, e che ha parallelamente comportato il sequestro di beni immobili (un fabbricato, due magazzini, un appartamento) oltre a tre autovetture e tre motoveicoli ed altre disponibilità finanziarie, per un valore complessivo che sfiora il milione e 500mila euro.

Nei 28 soggetti complessivamente indagati – a vario titolo – nella vicenda, 19 di questi sono risultati percettori del Reddito di Cittadinanza.

 

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