Guardia di Finanza: a Pordenone indagine sul Reddito di Cittadinanza, individuati e denunciati 73 cittadini stranieri che hanno indebitamente percepito 433 mila euro

Di Gianluca Filippi

PORDENONE. Settantatré cittadini stranieri sono stati denunciati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone, all’esito di un’attenta attività di riscontro che ha permesso di accertare l’esistenza di 433 mila euro di contributi pubblici erogati, ma illecitamente percepiti dai suddetti “beneficiari”.

Stando a quanto accertato dai Finanzieri, gli stranieri in questione hanno falsamente dichiarato di essere in possesso del permesso di soggiorno previsto per il cosiddetto “soggiornanti di lungo periodo”, ovvero di quella tipologia rilasciata ai cittadini provenienti dai Paesi terzi e che – da almeno cinque anni – siano in possesso di un permesso di soggiorno in corso di validità, oltre che in grado di dimostrare le percezione di un reddito minino d’importo non inferiore all’assegno sociale annuo, requisito al quale va aggiunta una sufficiente conoscenza della lingua italiana.

Stemma Comando Regionale Friuli Venezia Giulia della Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle pordenonesi hanno, dunque, approntato un’attenta attività di riscontro che ha riguardato una vasta platea di immigrati, tutti provenienti da Paesi extra-unionali e tutti residenti nel Friuli Occidentale.

A tal riguardo è stato particolarmente prezioso il supporto fornito dai competenti Uffici dell’INPS, presso i quali i militari hanno potuto acquisire i dati necessari all’indagine comprese le singole dichiarazioni presentate per l’accesso al suddetto beneficio.

Dichiarazioni che sono state “incrociate” con la locale Questura, al fine di verificare la corrispondenza tra la tipologia del permesso di soggiorno dichiarata con quella effettivamente posseduta.

La particolare forma di sussidio, oltre ai suddetti requisiti, è infatti prevista per i cittadini che giungano da Paesi che non sono all’interno dell’Unione Europea e – proprio per i “soggiornanti di lungo periodo” – è peraltro suscettibile di autocertificazione, fattore sul quale gli investigatori hanno chiuso il cerchio.

La Guardia di Finanza di Pordenone durante le indagini

I 73 stranieri in questione avevano effettivamente autocertificato di possedere i necessari requisiti, ma nella realtà erano sprovvisti del permesso di soggiorno specificamente richiesto.

Alla luce di ciò è stata, dunque, immediatamente inviata la relativa denuncia diretta alla Procura della Repubblica, mentre le competenti articolazioni dell’INPS hanno provveduto a revocare il contributo diretto ai soggetti che lo stavano ancora percependo, oltre che ad avviare l’iter per il recupero dei ratei già erogati ai non aventi titolo.

A conclusione dell’attività, nei confronti di tutti gli indebiti percettori smascherati, è stata altresì proposta l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo che la funzione di garantire le pretese erariali.

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