Guardia di Finanza: a Reggio Calabria estradato dall’Albania Bujar Sejdinaj, emissario del clan di ‘ndrangheta dei Bellocco e già implicato nell’operazione “Magma”

Di Mariateresa Levi

Reggio Calabria. Ha avuto termine stanotte presso l’aeroporto di Fiumicino, con il completamento delle previste procedure di estradizione, la fuga di Bujar Sejdinaj, uomo di fiducia del clan di ‘ndrangheta dei Bellocco, che sfuggì alla cattura dopo essere finito tra gli indagati dell’Operazione “Magma”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e che, a novembre dello scorso anno, con i 45 arresti effettuati dalla Guardia di Finanza reggina in collaborazione con i colleghi dello SCICO di Roma, permise di smantellare un’organizzazione mafiosa facente capo alla famiglia dei Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria), operante nella piana di Gioia Tauro ma con interessi criminali estesi anche in Emilia Romagna, Lazio e Lombardia.

Estradizione di Bujar Sejdinaj, uomo di fiducia del clan di ‘ndrangheta dei Bellocco

Oltre a portare definitivamente alla luce gli “affari” criminali della famiglia ‘ndranghetista in questione, molto attiva nel traffico internazionale della cocaina che importava dai potenti cartelli dei narcos sudamericani grazie alle sue rilevanti disponibilità finanziarie ed una “fiducia” che gli derivava da un riconosciuto spessore criminale, gli inquirenti svelarono il ruolo ricoperto da Bujar Sejdinaj  (alias “lo zio”) quale emissario dei malavitosi calabresi nell’area dei Balcani da dove, sempre per conto del clan dei Bellocco, aveva tra l’altro curato l’acquisto di una partita di coca proveniente dalla Spagna.

Riparato all’estero per qualche mese, la latitanza del Sejdinaj si è però interrotta la scorsa estate in Albania, dove fu arrestato a seguito ad un’attività di cooperazione internazionale denominata I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Nrangheta) promossa dall’Italia insieme ad Interpol e che, tra l’altro, oltre al trafficante estradato oggi, ha permesso la cattura in contemporanea di altri 5 sodali rintracciati dagli Organismi collaterali esteri di Polizia tra Albania, Argentina e Costarica.

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