Di Massimo Giardinieri
Roma. Arresti domiciliari sono stati eseguiti stamani nei confronti di un imprenditore capitolino gravemente indiziato per i reati di autoriciclaggio e omesso versamento di imposte, misura alla quale si aggiunge un decreto di sequestro preventivo – per equivalente – di beni aventi un valore superiore agli 11 milioni e 437 mila euro, oltre alle quote di ben 17 società.

Indagini della GDF a Roma
L’arresto giunge a seguito di complesse indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma – Nucleo Polizia Economico Finanziaria, che hanno riguardato i flussi finanziari intercorsi tra le numerose società facenti capo all’indagato, che come accennato sopra è un imprenditore attivo nel settore della fornitura di manodopera per imprese dislocate in tutto il territorio nazionale e che si occupano di diversi ambiti economici quali ristorazione, servizi alberghieri, pulizia nonché logistica e facchinaggio.
Sulla scorta di quanto giù emerso da pregresse indagini, gli investigatori della GDF romana, operando stavolta in sinergia con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, hanno rivolto le loro attenzioni verso alcune società riconducibili all’indagato accertando come in diverse forniture di personale si fosse ricorsi ad uno schema fittizio ideato per l’appalto di servizi e per l’autofinanziamento dell’attività d’impresa, che avvenivano attraverso il sistematico omesso versamento delle imposte (in particolare dell’IVA e delle ritenute) nonché dei contributi previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti.
Sulla vicenda giova rilevare come il soggetto finito oggi agli arresti fosse già stato raggiunto – nel 2021 – da un decreto di sequestro preventivo di beni (per circa 7.000.000 di euro) emesso dal GIP del Tribunale di Roma.
Le risultanze prodotte stavolta dai militari delle Fiamme Gialle hanno però portato alla luce anche il sistematico re-impiego di cospicue somme derivanti proprio dall’omesso versamento dell’IVA, tutto ciò finalizzato ad acquisire il controllo nonché la gestione di una società calcistica attualmente militante nel campionato italiano di serie B (quest’ultima non interessata dalla misura cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria), nella quale il soggetto in questione peraltro già ricopre la carica di presidente.
Al fine di assicurare la prosecuzione delle attività svolte dalle società correlate all’indagato (nelle quali lavorano più di 1.700 dipendenti) il GIP del Tribunale romano ha già appositamente nominato un amministratore giudiziario; anche se va opportunamente sottolineato come tutti i provvedimenti cautelari in parola siano stati emessi in fase di indagini preliminari e sulla base delle acquisizioni probatorie presenti allo stato attuale dunque, in attesa di giudizio definitivo, per lo stesso indagato sussiste la presunzione di non colpevolezza.
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