Di Gianluca Filippi
TORINO. È senz’altro ingente (circa 14 tonnellate) il quantitativo di generi alimentari che i finanzieri del Comando Provinciale di Torino hanno posto sotto sequestro poiché riportanti segni e simboli tipici del “Made in Italy” mentre, in realtà, si trattava merci prodotte in altri Paesi dell’Unione europea quali Spagna, Ungheria e Paesi Bassi.
L’attività in argomento ha visto operare in prima fila i finanzieri del Gruppo Pronto Impego coordinati dalla locale Procura della Repubblica, ed ha avuto inizio pochi giorni fa quando i baschi verdi – impegnati in una dello loro continue attività di controllo economico del territorio – hanno notato sugli scaffali di alcuni negozi prodotti alimentari pre-confezionati che venivano reclamizzati come d’origine italiana.
I prodotti in questione, infatti, recavano in bella mostra la bandierina tricolore tipica dell’industria e delle produzioni agroalimentari italiane come anche l’inequivocabile “stivale” che contraddistingue la Penisola, ciò con il chiaro intento di attirare gli acquirenti.
Una finta provenienza nazionale dunque, presto smascherata dai successivi accertamenti che hanno permesso di appurare come si fosse in presenza di alimenti interamente prodotti fuori dai confini italiani.
Gli elementi venuti alla luce già in un primo momento hanno infatti indotto i finanzieri a ritenere plausibile una frode commerciale realizzata su larga scala, per questo sono risaliti alla filiera distributiva il cui tracciamento è avvenuto tramite l’esame dei canali d’approvvigionamento della merce.
Il principale canale di approvvigionamento è stato localizzato in una località del Pistoiese dov’era presente un deposito ed uno stabilimento che provvedeva all’acquisto di stock di prodotti alimentari d’origine estera, sulle cui confezioni era già stata illecitamente applicata la simbologia “italica”.
Più in particolare, il modus operandi utilizzato dai responsabili prevedeva che la merce giungesse dal sito di spedizione estero fino al deposito nazionale, dove veniva poi rivenduta senza subire alcuna sostanziale trasformazione.
L’imponente quantitativo merce in parola sarebbe stato infine commercializzato attraverso la grande distribuzione organizzata fruttando ricavi stimabili in circa 4.000.000 di euro, ma le perquisizioni che la GDF torinese ha effettuato nei confronti di due imprenditori su ordine della competente Autorità Giudiziaria hanno interrotto l’illecito commercio, evitando dunque una vera e propria invasione di prodotti che con il “Made in Italy” conosciuto in tutto il mondo non ha proprio nulla a che fare.
Per gli imprenditori in questione, entrambi italiani, si profila ora un procedimento giudiziario nel quale si troveranno a rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, mentre i provvedimenti di sequestro già eseguiti nei loro confronti sono andati a riguardare anche etichette pronte per essere utilizzate su prodotti confezionati, oltre ai macchinari utilizzati per tale lavorazione.
Ai due soggetti denunciati va comunque riconosciuta la presunzione d’innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dunque ogni giudizio di colpevolezza che li riguarda non potrà essere dichiarato sino al pronunciamento d’una sentenza irrevocabile di condanna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA