Di Valentina Giambastiani
TORINO. È stata denominata “Black Scrap” l’operazione che i finanzieri del Comando provinciale di Torino – Compagnia Lanzo Torinese, hanno portato a termine sgominando un’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e attività di gestione di rifiuti non autorizzata, nonché all’occultamento e/o distruzione di documenti contabili.
L’indagine delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, aveva preso avvio da una normale verifica fiscale che aveva interessato una società canavesana (attualmente in liquidazione, già operante nel commercio all’ingrosso nonché nel recupero di rottami industriali e di rifiuti non pericolosi.
Proprio durante tale attività i finanzieri si sono però accorti della presenza d’una contabilità digitale “parallela”, che qualcuno aveva abilmente occultato nei sistemi informatici della società e dalla quale sono cominciati ad emergere acquisti e cessioni di oltre 54 mila tonnellate di materiale ferroso effettuati completamente “in nero” dalla stessa compagine aziendale, per un controvalore di circa 10 milioni di euro i quali – per oltre la metà – erano stati regolati in denaro contante, dunque in aperta violazione alla normativa che regola la circolazione valutaria.
L’approfondimento dell’indagine ha inoltre rivelato come le cessioni dei materiali ferrosi (tutti prodotti di scarto e che la normativa del settore classifica come rifiuti), erano state realizzate senza osservare le prescrizioni imposte dalle leggi ambientali, oltreché in assenza dei requisiti di conformità e tracciabilità previsti dalla legislazione nazionale ed europea.
Al termine delle operazioni sono ben 51 gli amministratori di società (tra i quali figurano i quattro della società canavesana raggiunta dalla verifica e quarantasette soggetti economici operanti soprattutto nel Nord Italia), indiziati a vario titolo dall’Autorità Giudiziaria inquirente per gli anzidetti reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata ed occultamento/distruzione di documenti contabili (in particolare formulari-rifiuti e relativi documenti di trasporto).
Resta in ogni caso ferma la presunzione d’innocenza per tutti gli indagati fino a compiuto accertamento delle rispettive responsabilità, pertanto nessuna colpevolezza potrà essere dichiarata nei loro confronti fino ad eventuale pronunciamento di una sentenza definitiva di condanna.
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