Guardia di Finanza: a Torino sorpreso con le mascherine scadute sottratte all’azienda in cui lavorava. Le aveva vendute su Internet

Di Michele Toschi

Torino. Le ha veramente combinate d’ogni tipo l’uomo denunciato dalla Guardia di Finanza di Torino perché accusato di essersi indebitamente appropriato di mascherine facciali (peraltro con data di scadenza sorpassata da tempo, piazzandole su Internet e consegnandole anche a domicilio ai suoi  ignari acquirenti.

Tutto era stato fatto utilizzando persino la macchina aziendale per minimizzare le possibilità di essere fermato in uno dei tanti controlli stradali che le Forze di Polizia stanno compiendo in questi giorni di grave emergenza sanitaria.

Mascherine sequestrate dalla GdF

La vicenda di “marketing” a tutto tondo, scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Torino, ha riguardato il dipendente di una nota società nazionale del settore, il quale, approfittando in maniera oltremodo disonesta della situazione, aveva pensato bene di impossessarsi di tutto quel materiale per intascarci quanto più denaro possibile ed in brevissimo tempo.

L’illecito commercio, però, è stato stroncato dalle Fiamme Gialle torinesi che hanno sorpreso il responsabile nelle vicinanze dell’azienda produttrice – ed in piena flagranza di reato – proprio mentre questo stava consegnando, dopo un’ennesima vendita, alcuni pacchi di mascherine ad un suo “cliente” risultato però all’oscuro dell’incredibile vicenda.

Da notare come lo stesso responsabile dell’illecito, un 50enne, per mascherare sia la data di scadenza delle mascherine, sia il nome dell’azienda ove sono state prodotte, con un lavoro davvero certosino aveva mascherato le predette indicazioni apponendovi sopra un’etichettatura posticcia. Ovviamente alterando la data di scadenza dei prodotti con il chiaro scopo di piazzarli senza troppi problemi e senza doverci praticare nessuna “scontistica”.

Al termine delle operazioni il dipendente infedele è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per appropriazione indebita e frode in commercio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore