Guardia di Finanza: a Treviso intercettati tre automezzi che stavano trasportando 82.000 litri di gasolio di contrabbando. Denunciate 7 persone

Di Massimo Giardinieri

Treviso. Si sta facendo ogni giorno più pressante l’attenzione operativa che la Guardia di Finanza sta rivolgendo sul settore dei carburanti per autotrazione, sia per evitare possibili truffe, che si possono verificare all’interno delle stazioni di rifornimento, sia per sgominare l’onnipresente fenomeno del contrabbando, ed è proprio in questo ambito che hanno operato i Finanzieri del Comando Provinciale di Treviso andando a sequestrare 82.000 litri di gasolio contrabbandiero e tre autoarticolati, oltre che denunciare 7 persone implicate nel traffico.

Il tutto sortisce da un’attività investigativa che le Fiamme Gialle trevigiane stavano conducendo da mesi e che vedeva come uno dei principali teatri d’azione la zona del casello autostradale di Venezia Est, in particolare l’area di sosta di Roncade.

Proprio su quel punto delle rete autostradale che attraversa la regione, gli uomini della Guardia di Finanza avevano infatti avviato un’attenta analisi sui flussi veicolari provenienti dall’Est Europa, scoprendo al riguardo alcune anomalie che hanno poi condotto all’importante sequestro in argomento.

Oltre a dichiarare il prodotto trasportato con indicazioni merceologiche assolutamente false quali “solvente organico”, “plastificante” e “olio lubrificante”, i finanzieri operanti hanno inoltre rilevato come conducenti dei tre automezzi fermati (provenienti dall’Austria e dalla Germania) non erano in grado di fornire convincenti spiegazioni sulla merce da loro trasportata nonché sull’origine e sulla destinazione finale del viaggio.

Alle domande di rito poste dai militari, gli stessi conducenti hanno infatti affermato di trasportare non meglio precisate sostanze chimiche e di non conoscere i luoghi esatti di consegna (ubicati questi tra alcune località delle provincie di Napoli e Bari), esibendo al riguardo documenti di accompagnamento incompleti nonché riportanti l’indicazione di fantomatiche società aventi sede in Bulgaria, Olanda, Malta, Repubblica Ceca, Germania.

A tutto ciò va aggiunto come ognuno dei tre autoarticolati per raggiungere le destinazioni finali avrebbe dovuto percorrere circa 3.000 km tra andata e ritorno, fattore che rendeva tali operazioni commerciali assolutamente svantaggiose sia sul piano del tempo impiegato, sia sul piano dei costi, a meno che gli effettivi ricavi non provenissero da una chiara attività contrabbandiera.

posto di controllo stradale della Guardia di Finanza

Per dar conferma alle iniziali ipotesi che si stavano però facendo sempre più realtà, i finanzieri hanno dunque provveduto a far eseguire dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Venezia specifiche analisi, le quali hanno presto ed inequivocabilmente  dimostrato come il prodotto trasportato dagli automezzi in questione altro non fosse che gasolio per autotrazione, dunque sottoposto ad accisa oltre che ai rigidi vincoli previsti per la circolazione in territorio comunitario.

Alla luce di tali evidenze i mezzi e tutto il gasolio rinvenuto a bordo sono così stati sequestrati, mentre le persone risultate coinvolte in quello che si è infine palesato come un classico traffico internazionale di gasolio sono state denunciate per contrabbando alla Procura della Repubblica di Treviso.

Il volume dell’accisa evasa quantificata nella circostanza supera i 50.000 euro.

Da rilevare come il contestuale apporto fornito dalla Polizia Stradale di Treviso abbia inoltre consentito di accertare come i suddetti veicoli circolassero nel territorio nazionale violando le norme sul trasporto delle merci pericolose, circostanza che ha altresì comportato il fermo amministrativo dei mezzi.

Il prodotto petrolifero e gli automezzi impiegati per contrabbandarlo sono ora in fase di assegnazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ciò sulla base di una specifica normativa antiterrorismo nonché doganale che consente di destinare per finalità istituzionali – alle Forze di Polizia e agli Enti pubblici che ne fanno richiesta – i mezzi in sequestrati nell’ambito di operazioni come quella qui descritta.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore