TRIESTE. Non ha davvero limiti la fantasia e la bramosia di guadagno dei contraffattori (anche quelli “alimentari”), almeno stando ai risultati che emergono dall’ultima operazione condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Trieste i quali, nel porto del capoluogo giuliano, hanno effettuato un singolare sequestro.

Non è tanto l’entità del sequestro stesso a destare una certa attenzione al riguardo del pericolo – non solo economico – collegato alla contraffazione di prodotti destinati all’alimentazione umana, quanto il fatto che stavolta si tratta di prodotti sempre destinati al largo consumo ma che, almeno finora, non rientravano tra quelli generalmente più “riprodotti” dalle organizzazioni criminali del settore.
Quel che le Fiamme Gialle triestine ed i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) hanno scoperto in alcuni container provenienti dal Porto turco di Mersin sono infatti dadi da brodo (216 mila pezzi) e patatine (1.164 buste), confezionati nei loro rispettivi involucri con sopra riportati i marchi di famose aziende internazionali.
Il brillante risultato in cronaca è arrivato a seguito di mirati controlli che finanzieri e doganieri hanno rivolto proprio a tutela della salute pubblica nonché al contrasto della diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, che nell’occasione li ha portati al riscontro doganale delle merci contenute nei container in questione (uno dei quali diretto in Germania mentre l’altro nel Regno Unito).
Non è la prima volta che GDF e ADM sequestrano dadi da brodo “fake” al porto di Trieste (nel 2003 era già stato messo a segno un sequestro da 500 mila pezzi formalmente destinato al mercato tedesco) ma quello delle patatine rappresenta certamente una novità degna di nota.
Come per il sequestro di due anni fa, gli operatori doganali hanno comunque richiesto specifiche perizie ai tecnici delle aziende coinvolte nella circostanza, i quali ne hanno univocamente attestato la contraffazione avvenuta proprio sfruttando la notorietà dei marchi in questione, che avrebbe così tratto facilmente in inganno molti acquirenti che si sarebbero ritrovati a consumare alimenti la cui qualità è tutta da verificare.
A margine del servizio vale senz’altro la pena ricordare come il contrasto ad ogni forma di frode doganale sia fondamentale per salvaguardare le risorse finanziarie dello Stato come dell’Unione europea, oltre a preservare i legittimi interessi degli operatori economici onesti, anche perché la contraffazione mira ad introdurre sul mercato prodotti a prezzi inferiori rispetto a quelli normalmente praticati, ciò anche grazie all’evasione dei dazi e/o all’aggiramento delle misure anti-dumping.
La Guardia di Finanza raccomanda ai consumatori di acquistare prodotti alimentari soltanto negli esercizi commerciali di riconosciuta affidabilità, nonché di dubitare di prezzi troppo bassi, mentre per segnalare la presenza di eventuali anomalie collegate al fenomeno, è comunque sempre possibile rivolgersi al numero di pubblica utilità del Corpo “117”, attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.
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