Guardia di Finanza: a Varese arresto per importazione di cocaina

Di Gianluca Filippi

VARESE. Quattro chili di cocaina sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, che sono riusciti a scovare la droga perfettamente occultata nel doppiofondo di una pentola nonché ad arrestare – in flagranza di reato – una donna italiana accusata di essere l’importatrice della citata sostanza stupefacente.

Sono state le Fiamme Gialle del Gruppo di Malpensa in servizio presso il locale aeroporto a intercettare la partita di “neve” tra le migliaia di spedizioni che ogni giorno transitano dall’hub lombardo, impiegando al riguardo avanzate procedure di selezione basate su specifici indici di rischio.

La Guardia di Finanza di Varese

Proprio durante l’espletamento di una di queste analisi, i militari hanno circoscritto, all’interno dell’area Cargo City, un pacco al cui interno era presente un comunissimo set di pentole, tuttavia l’esperienza degli stessi operatori ha permesso di rilevare tra i diversi tegami uno decisamente più pesante degli altri ancorché perfettamente integro, e tale particolarità è bastata per sottoporre quello stesso oggetto ad un più approfondito controllo.

Attrezzati con un trapano gli stessi militari ne hanno, dunque, forato il fondo e scoperto che all’interno vi era contenuto stupefacente che, le analisi speditive al narcotest, hanno rivelato positività alla cocaina.

I Finanzieri mentre procedono al recupero della droga

Alla luce della descritta circostanza e con l’autorizzazione della competente Autorità Giudiziaria, i Finanzieri hanno dunque attivato le previste procedure volte ad indentificare la destinataria della spedizione diretta in provincia di Ascoli Piceno, e dunque ad arrestarla all’atto della ricezione della “merce”.

Durante l’operazione è stata inoltre perquisita anche l’abitazione della donna, al cui interno è stato rivenuto anche dell’hashish, un bilancino di precisione e due telefoni cellulari sequestrati in quanto considerati pertinenti al reato, che ora saranno analizzati da finanzieri qualificati “Computer forensics e Data analysis” (CFDA) con il fine di rintracciare eventuali e ulteriori elementi di prova sull’illecito traffico in questione.

I militari mentre forano il doppiofondo

Secondo i militari della Guardia di Finanza dalla partita di droga sequestrata si potevano ottenere almeno sei mila dosi da smerciare sulle piazze di spaccio lombarde, per un guadagno pacificamente stimabile in almeno trecento mila euro.

Va in ogni caso ricordato come, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine viene ad essere definitivamente accertata solo ad intervenuta sentenza irrevocabile di condanna.

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