Guardia di Finanza: a Varese sequestrate 12 tonnellate di sigarette elettroniche di contrabbando provenienti dalla Cina e con quantitativi di metalli pesanti nocivi per la salute dei consumatori

VARESE. Dodici tonnellate di sigarette elettroniche provenienti dalla Cina e contenenti nichel, zinco, cadmio, piombo e arsenico in quantità superiori ai limiti consentiti – dunque nocive per la salute dei consumatori – sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale di Varese.

L’interventto dei Finanzieri varesini all’interno del deposito

Al sequestro del carico (valore commerciale superiore al 1.000.000 di euro) le Fiamme Gialle sono giunte partendo dall’individuazione di un venditore che proponeva su Internet sigarette dello stesso genere, la cui vendita è vietata nel territorio dell’Unione Europea.

Successivamente a tale individuazione gli investigatori sono passati alla ricostruzione della relativa filiera commerciale analizzando la documentazione fornita dalle società di spedizione, nonché attraverso il monitoraggio di tutti i plichi spediti all’indirizzo indicato quale mittente.

Localizzato il magazzino all’interno del quale venivano stoccati i prodotti in questione, sito in provincia di Monza-Brianza e peraltro “mascherato” dall’indicazione d’un diverso recapito, su delega della competente Autorità Giudiziaria i finanzieri hanno pertanto provveduto a sottoporre a sequestro circa 140 mila “e-cigarette”, aventi un peso complessivo di 12 tonnellate e considerate di contrabbando per avvenuta evasione dei dazi doganali comunitari, dell’IVA nonché dell’imposta di consumo, questo per un importo di circa mezzo milione di euro.

 

Il responso delle analisi eseguite dal laboratorio chimico di ADM

In assenza della documentazione riguardante la produzione e l’importazione delle stesse sigarette, si è dunque proceduto ad analizzare anche il liquido contenuto al loro interno, operazione che è stata affidata al laboratorio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Milano ed il cui responso non ha lasciato dubbi in quanto, oltre ad una quantità di liquido da fumo superiore al limite previsto dalla vigente normativa, è stata parallelamente accertata una concentrazione di nicotina ben al di sopra dei quantitativi massimi consentiti.

Completamente fuori norma anche i limiti dei metalli pesanti (piombo, cadmio, arsenico, zinco e nichel) che le analisi hanno rintracciato nei suddetti liquidi in quantità davvero elevate, dunque dagli effetti potenzialmente tossici se non addirittura cancerogeni.

Fuori norma anche il packacing delle sigarette elettroniche sequestrate che, nella circostanza, non riportavano alcuna delle indicazioni obbligatorie per legge.

Nel corso della medesima attività i finanzieri varesini hanno inoltre acquisito l’elenco di tutti le persone (circa 1.500) che hanno acquistato tali sigarette elettroniche di contrabbando, che sono ora passibili di sanzione amministrativa.

Resta in ogni caso inteso che la responsabilità penale degli attuali indagati dovrà essere confermata da eventuale sentenza definitiva di condanna, sussistendo fino a quel momento la presunzione d’innocenza costituzionalmente garantita.

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