Di Gianluca Filippi
VENEZIA. Oltre una tonnellata di tabacchi lavorati esteri di contrabbando è stata sequestrata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Venezia, in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che le hanno rinvenute durante uno dei loro continui controlli alle merci in transito sul territorio italiano.
Il consistente carico di “bionde” era stato occultato all’interno di un autoarticolato con targa tedesca, in precedenza sbarcato da una motonave proveniente dalla Turchia che aveva poi fatto scalo in un porto greco prima di giungere a destinazione finale in Spagna.
Il fermo dell’autoarticolato è avvenuto presso il terminal del Porto di Fusina (Venezia), uno scalo molto trafficato nel quale – durante l’anno appena trascorso – sono transitati circa 90 mila passeggeri, con la movimentazione di oltre 46 mila autoveicoli e più di 150 mila tra mezzi commerciali e semirimorchi.
Il carico in questione ha da subito destato sospetti negli operatori doganali delle Fiamme Gialle e dell’ADM.
Sospetti che sono sorti sin dalla presentazione dei relativi documenti di accompagnamento ritenuti poco attendibili.
In ragione di ciò lo stesso automezzo è stato dapprima sottoposto a fermo amministrativo e poi interessato da un’accurata ispezione doganale che, dietro il classico carico “di copertura” costituito da articoli di telefonia (peraltro non a norma), ha consentito di scovare 68 mila pacchetti di sigarette di contrabbando posizionati in prossimità di un lato chiuso del semirimorchio.
Le sigarette in questione – aventi un peso complessivo di 1.360 chili – sono state pertanto sottoposte a sequestro su disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
La loro immissione sul mercato nero avrebbe consentito alle organizzazioni criminali del settore di ottenere ricavi stimabili in più di 400 mila euro, nonché di causare un’evasione d’imposta di circa 700 mila euro.
Nello stesso comparto d’intervento va senz’altro rilevato come – nel corso del 2023 – le attività di controllo eseguite in ambito portuale e aeroportuale dai Finanzieri del Gruppi Marghera e Tessera, come anche sul restante territorio affidato alla loro vigilanza economico-finanziaria, abbia permesso di sottoporre a sequestro circa 1.500 chili di sigarette di contrabbando, sigarette recanti marchi di fabbrica contraffatti oppure le cosiddette “cheap white”, ovvero sigarette prodotte in Paesi extra UE che però non rispettano i severi parametri prodottivi imposti dall’Unione (pertanto non commercializzabili all’interno del suo territorio).
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