Guardia di Finanza: a Vibo Valentia svuotavano tombe e distruggevano resti di salme in cambio di denaro. Tre arrestati

Di Mariateresa Levi

Vibo Valentia. La vicenda qui descritta, peraltro caratterizzata da circostanze alquanto raccapriccianti, è venuta alla luce grazie ad una delle tante attività di controllo economico del territorio, svolta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia e che si era inizialmente rivolta sulle mosse di alcuni soggetti, pregiudicati e non ma tutti di originari di Tropea (Vibo Valentia), due dei quali rispettivamente beneficiari del reddito di cittadinanza e dell’indennità di disoccupazione.

L’intervento della GDF vibonese

Proprio sulla base di queste attività le Fiamme Gialle vibonesi erano venute a conoscenza di alcuni sinistri particolari riferiti a quattro soggetti di età comprese tra 62 ed i 38 anni (3 dei quali sottoposti agli arresti), i quali svolgevano non meglio precisabili attività lavorative all’interno del cimitero tropeano, nonostante solo uno di loro fosse dipendente della locale Amministrazione Comunale.

L’Autorità Giudiziaria, informata dei fatti, disponeva così l’installazione di alcune microcamere all’interno del cimitero che svelavano agli inquirenti ripetute condotte illecite messe in atto dai responsabili i quali, profittando della cronica carenza di loculi all’interno del camposanto della cittadina calabrese ed in totale spregio del sentimento di pietà verso i defunti, non si facevano scrupolo nel provvedere ad esumazioni di salme tumulate molti anni addietro con lo scopo di liberarne i relativi loculi.

Diverse di queste salme, tra l’altro, si presentavano non ancora completamente decomposte ma per gli arrestati questo non rappresentava un problema, giacché quei poveri resti mortali venivano inceneriti un’area appartata del cimitero oppure fatti sparire nei contenitori per la raccolta urbana dei rifiuti.

Lo scopo di tutto questo orrore, con ogni probabilità, era dettato dal lucro poiché i responsabili si rendevano disponibili a liberare in tempi rapidi loculi cimiteriali ancora occupati in cambio di denaro loro corrisposto da persone bisognose di ottenere un posto per i loro defunti, ovviamente in totale violazione di ogni regolamento di Polizia Urbana oltre che del Codice Penale.

Per incrementare gli affari non mancava addirittura il trasporto di lapidi presso il laboratorio di una ditta esterna oppure di materiale edile impiegato per la ristrutturazione delle cappelle, il tutto tramite l’indebito utilizzo di un automezzo comunale.

I chiari elementi probatori acquisiti dai militari delle Fiamme Gialle hanno così determinato in capo ai soggetti implicati in questa macabra storia l’accusa di associazione per delinquere, violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali e peculato.

Non è questa la prima volta che un Reparto territoriale della Guardia di Finanza si trova ad indagare su illecite attività perpetrate all’interno di contesti cimiteriali, le quali possono rendere anche molto denaro.

Al tal riguardo le Fiamme Gialle raccomandano alla cittadinanza di rivolgersi per questi servizi solo ed esclusivamente alle Amministrazioni Comunali competenti, e che ogni offerta al riguardo proposta al di fuori dei previsti canali è da considerarsi illecita.

Per segnalare anche questo tipo di illeciti è sempre possibile contattare il numero di pubblica utilità del Corpo “117”, attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.

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