Guardia di Finanza: ad Alessandria Operazione “Ludwig”. Indagate 64 persone per indebito percepimento della pensione d’invalidità

Di Gianluca Filippi

ALESSANDRIA. Formalmente si trattava di 64 persone affette da sordità, residenti in Italia e per questo aventi diritto al previsto emolumento assistenziale, ma quel che emerge dalla notifica di avviso di conclusione delle indagini è una truffa aggravata ai danni dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS), ciò per oltre un milione e 272 mila euro.

Ispettori della GDF presso gli Uffici dell’INPS

Sono queste le prime cifre dall’Operazione denominata “Ludwig” condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Alessandria – Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF), sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.

Alcuni elementi di incongruenza sui numerosi soggetti, inquadrati già nel 2020 dalle indagini della GDF, erano stati segnalati alle Fiamme Gialle alessandrine dalla competente Direzione provinciale dell’INPS, che ha poi fornito un’efficace supporto collaborativo per il buon esito dell’operazione.

Gli accertamenti investigativi in questione hanno interessato un arco temporale esteso tra il 2015 ed il 2020 e riguardato oltre 100 cittadini di nazionalità romena, obbligando così gli investigatori ad avvalersi dello strumento della cooperazione internazionale per ottenere un quadro probatorio più circostanziato.

Sulla base di quanto accertato si è dunque trattato di una truffa in piena regola, resa possibile dalla “collaborazione” resa da terze persone che – in maniera pressoché sistematica – hanno permesso ai segnalati di ottenere la residenza anagrafica in Italia, con tanto di accompagnamento presso gli Enti preposti per l’espletamento delle pratiche necessarie.

Nella quasi totalità dei casi accertati il meccanismo fraudolento messo a punto dai responsabili si basava infatti nel simulare dimora effettiva – stabile ed abituale sul territorio nazionale – di stranieri non udenti, il che avrebbe consentito agli stessi di percepire le previste indennità previdenziali senza particolari impedimenti e per un lungo periodo di tempo.

Dimora che però era tutt’altro che effettiva sul suolo italiano, come infatti hanno confermato le risultanze pervenute agli inquirenti dal collaterale Organo estero, oltre che dai rigorosi riscontri compiuti dai finanzieri.

L’erogazione degli emolumenti non spettanti è stata ovviamente bloccata dall’Ente erogatore, impedendo così che la truffa potesse avere conseguenze ulteriori.

Resta comunque inteso come tutti gli indagati siano al momento ritenuti presunti innocenti fino al compiuto accertamento delle rispettive responsabilità penali, che non potranno in nessun caso essere anticipate rispetto ad una eventuale e definitiva sentenza di condanna.

 

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