Guardia di Finanza: Ancona, evasione fiscale da 2.000.000 di euro nel centro salutistico delle frodi. Denunciati 3 responsabili

Di Mariateresa Levi

Ancona. Ufficialmente era un’associazione senza scopo di lucro mentre quel centro ayurvedico, con annesso agriturismo, più che “soci” aveva clienti a tutti gli effetti ed i gran numero, fattore questo che gli consentiva così cospicui guadagni incassati però senza dichiarare alcunché al Fisco.

È finita con la denuncia di tre responsabili l’indagine compiuta dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona – Tenenza di Senigallia, i quali, all’esito di una penetrante attività di verifica fiscale, hanno finalmente messo fine ad un’ennesima “furbata” messa in scena con lo scopo di diffondere un approccio salutistico alla vita per le tante persone che frequentavano la struttura, peraltro riconducibile a due imprenditori di nazionalità cingalese.

La vicenda, venuta alla luce grazie ad un attento monitoraggio fiscale del territorio ed a specifiche analisi di rischio condotte sugli enti “no profit” della provincia, ha cominciato a delinearsi più nitidamente anche a seguito di alcune segnalazioni esposte dai clienti del centro che lamentavano il pagamento di somme di denaro per alcuni corsi di yoga, panchakarma, digiuno-terapia ecc., a fronte dei quali non ricevevano però alcuna ricevuta fiscale.

A questo punto è così scattata l’ispezione nei locali dell’associazione dove i militari delle fiamme gialle, nel corso dello stesso accesso, hanno rinvenuto in alcuni bidoni dell’immondizia molta contabilità “in nero” che, evidentemente, doveva esser fatta velocemente sparire.

Guardia di Finanza in azione

Grazie a minuziosi accertamenti di polizia tributaria, i finanzieri hanno successivamente ricostruito le posizioni di ben 750 clienti che, presso la stessa struttura, si erano sottoposti a consulti nonché partecipato ad incontri con il “Maestro”, dando così finalmente forma ai cospicui incassi conseguiti e che non erano stati dichiarati all’Erario, fattore questo che – unito agli accertamenti bancari effettuati sul conto di fornitori ed associati del centro – hanno fatto decadere del tutto le agevolazioni fiscali che il legislatore riconosce alle associazioni senza scopo di lucro, atteso che l’attività sottoposta ad indagine aveva tutti crismi della comune impresa.

Secondo quanto dimostrato dagli investigatori della GDF anconetana, infatti, il centro ayurvedico in questione – nell’arco di 5 anni – avrebbe omesso di dichiarare al Fisco operazioni attive per un valore non inferiore ai 2.000.000 di euro; incassi che peraltro erano stati re-impiegati per acquisire un significativo patrimonio immobiliare.

Ma non è tutto, a dimostrazione di come in quel centro le irregolarità fossero piuttosto diffuse e di come a far le spese di tutto ciò non fosse soltanto l’Erario, nel corso dell’ispezione è saltato fuori uno “shop” dove venivano proposti al pubblico diversi prodotti alimentari (farine, succhi di frutta, succhi di pomodoro, olio e cosmetici naturali) già scaduti da tempo, nonché preparati ayurvedici e tisane depurative di vario genere sprovviste però della necessaria indicazione degli ingredienti, circostanza questa che ha così determinato il sequestro dei prodotti in questione nonché dei locali in cui venivano preparati e conservati.

Nell’inquietante quadro di tale realtà, dove il benessere fisico dei frequentatori era solo il classico specchietto per allodole, sono giunti anche gli accertamenti tecnici effettuati sui computer degli indagati che hanno rivelato come nella medesima struttura venissero compiute dai responsabili visite mediche senza che gli stessi fossero però in possesso di una laurea specialistica, mettendo così a rischio la salute di pazienti che potevano presentare serie patologie e che avevano dunque bisogno di ben altre comprovate competenze.

Al termine dell’attività sono stati dunque denunciate due persone per esercizio abusivo della professione medica oltre che per evasione fiscale, mentre una terza dovrà invece rispondere di concorso nella prima fattispecie di reato contestata ai due soci.

La Guardia di Finanza, nel raccomandare oculatezza prima di affidare il proprio benessere e la propria salute ad associazioni improvvisate, nonché a soggetti che hanno evidentemente a cuore soltanto il proprio portafoglio, ricorda che è sempre possibile denunciare tali realtà al numero di pubblica utilità del Corpo “117”, attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.

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